00 08/01/2008 07:33
la solita ora.
un'ora che hai vissuto cosi tante volte che oramai è "la tua ora"
niente scaramanzie: non quella, l'opposta...

è l'ora in cui hai sempre raggiunto questo posto, questo piccolo rifugio di mondo dove, finalmente, ti trovi con te stesso, dove posi la maschera di uomo in famiglia, togli il vestito della festa e indossi solo la tua pelle.

è un posto che agogni da quando lo lasci.

ed ora sei qui...appunto...
arrancando quei minuti da mille secondi l'uno, hai visto, lentissime, le ore da mille minuti passare...e le hai viste bene. sentite. con le loro spine e le loro buche.
unica piccola luce, che ti aiuta ad attraversare questa giungla, lo saluti con una fiaba, cha raramente arriva alla fine...
finalmente.
ti sembra di arrivare in una radura fresca, morbida, accogliente, dopo aver attraversato un bosco pieno di insidie.
ti acconchigli sotto il tuo albero, e appoggi il capo a terra, a riposare.
frullano intorno i fili d'erba, mossi dal vorticare dei tuoi pensieri: troppi.
hai un desiderio, che ti preme.
aspetti.
intanto la mente vaga, spazio ne trova, sempre in eccesso, al punto da ossessionarti con le stesse domande...
provi a fischiare
silenzio.
assordante, tenebroso e pressante silenzio.
volgi lo sguardo dall'altro lato, speranzoso, ma solo il buio, scuro, si presenta al tuo sguardo.
chiudi gli occhi, e riporti, con facilità, alla memoria, al viso, alle labbra, ai sensi, quello che aspettavi...trovi l'odore, il suono di una voce...trovi un respiro.
ma quando li riapri sei ormai consapevole
non ci sono stelle