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Distratti dal mondo

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    Angel...
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    00 08/09/2006 23:40
    Copio ciò che avevo scritto su altro forum <_< (speriam di averlo aperto nella sezione più adatta >_______>)

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    Distratti dal mondo...dunque...

    Secondo me in ogni uomo-donna c'e' un graaande potenziale,creatività indiscutibilmente e tanta voglia di fare cose meravigliose...tuttavia questo mondo(sarebbe meglio dire società) con i limiti giusti o sbagliati(si lo so paro sempre li -.........-------)tende a soffocare questo stimolo con i suoi ritmi frenetici e le immagini che continuamente manda nel tentativo,consapevole o meno,di creare stereotipi vuoti dentro e incosapevoli di esserlo,beati nella loro indifferenza e nel loro mini-mondo,inutile in fin dei conti...e intanto sopravvive...infatti credo che negli ultimi anni ci sian stati ben pochi cambiamenti seri(tranne il fatto che ora mtv manda solo hip hop X_Xproblema serissimo U_U)e anche a livello artistico ormai i veri talenti scarseggiano,sono veramente pochi quelli che hanno creato qualcosa di notevole la maggior parte sono copie imbruttite di personaggi del passato(quando va bene,e' un periodo che vedo gente che copia gente dell'anno prima X_X)...

    L'originalità è morta?

    ...La gente si e' arresa ?O non ci pensa più,sta bene come sta? Ormai siamo troppo fatti per spingerci a far qualcosa di veramente importante,di diverso,che abbia un valore...un cambiamento... non qualche manifestazione(ormai non ci son piu neanche quelle) contro questo o quello che portano a nulla di piu che un giorno di vacanza e in cui nessuno e' veramente convinto di quello che fa ,quando sa quello che fa...Scarseggia la fiducia in se stessi o abbiamo paura di metterci veramente in gioco?Siamo diventati troppo stupidi per arrivar a pensare una cosa del genere o semplicemente lo siamo sempre stati?

    Secondo me siamo troppo distratti da tutto ciò che ci circonda e finiamo per dimenticarci di noi stessi...tv,videogames,famiglia e roba simile...tutto tende a trasmetterci valori che sopprimono la nostra voglia di fare..poco si salva...se non una tomba,la tipica bara americana descritta da Manson:

    "era andato al college,aveva messo incinta la sua ragazza
    e ora stava per sposarsi ed essere infelice o,peggio,soddisfatto"

    Qualcosa sta cambiando o e' tutto sempre così?E' giusto così,ovvero che solo i pochi ,veramente convinti veramente ambiziosi...stranamente non coinvolti in questo circolo e che riescono a giudicarlo dall'esterno si distinguano mentre gli altri rimangano esseri passivi,con ogni tanto un barlume di passione che si spenge poco dopo... con un soffio...o mi sbaglio completamente e' e sempre sarà cosi:Pochi potenziali leader e il resto gregge,non tutti potenziali...

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    « A man is the less likely to become great the more he is dominated by reason: few can achieve greatness - and none in art - if they are not dominated by illusion »

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    DD, Mr Doctor
  • Lucifero
    00 15/09/2006 13:13
    Tutto è vanità
    Vanitas vanitatum et omnia vanitas è una locuzione latina che letteralmente significa "Vanità delle vanità, tutto è vanità".

    Come Nihil sub sole novum, la frase è tratta dalla versione latina del Libro del Qoelet (o Ecclesiaste), nell'Antico Testamento.

    La costruzione ridondante "vanitas vanitatum" ("vanità di vanità") è in realtà un calco dall'ebraico "hevel havalim": nella lingua biblica questo tipo di ripetizioni ha un valore superlativo, per cui la traduzione più corretta sarebbe "la più grande vanità" (analogamente, il "Cantico dei Cantici" significa "il più bel Cantico", e "il Re dei Re" sta per "il Re più potente").

    Con questa frase si apre e si chiude il lungo discorso di Qoelet, che occupa i dodici capitoli dell'omonimo Libro. Qoelet, uomo saggio e "maestro", dopo aver esplorato ogni aspetto della vita materiale, giunge alla conclusione già preannunciata all'inizio: tutto è vanità. Il che non deve impedire all'uomo saggio di riconoscere in Dio il creatore e di osservare i suoi comandamenti: questo almeno viene detto nella breve appendice finale al testo, che non è opera dell'autore ma di un suo discepolo.

    Nei secoli però non tutti i lettori hanno condiviso le conclusioni concilianti del discepolo, e il Qoelet (probabilmente il libro sapienziale più apprezzato anche dai non credenti) è diventato il simbolo di una più radicale negazione del valore di ogni cosa. A reinterpretare il Qoelet in senso "nichilista" è per esempio l'ateo e razionalista Leopardi, che nel canto A se stesso traduce il Vanitas vanitatum con L'infinita vanità del tutto.

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    Angel...
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    00 15/09/2006 15:47
    Interessante...Dovrò procurarmelo questo Qoelet...

    Correggimi se sbaglio..."tutto è vanità",nel senso che sono solo "decorazioni" di una vita che di per se non ha alcun valore,neutra...sono gli uomini ad averglielo dato(Nietzsche ha parlato dell'uomo come di "colui che valuta"...)

    Nel tuo discorso(del quoelet?) se non sbaglio c'è una conclusione "pessimista" o "realista"...come ti pare...ovvero che è cmq tutto inutile,un bel vestito che ha solo il fine di far apparire più apprezabile qualcosa,ma che in realtà non lo cambia affatto...

    ...

    Ad una conclusione del genere ci avevo già pensato...Ma è difficile da accetare...e di restare fermo ad aspettare la fine non ne ho molta voglia :P tanto vale fare qualcosa...

    L'ultima parte nn mi convince tuttavia "Il che non deve impedire all'uomo saggio di riconoscere in Dio il creatore e di osservare i suoi comandamenti."

    Ovvero quel libro dice: renditi conto che niente ha valore in se,sono gli uomini ad averglielo dato per rendere più "piacevole" tutto quanto...tuttavia parla anche di un Dio e dell'"osservare i suoi comandamenti"...Quindi dobbiamo comunque fare qualcosa?Abbiamo comunque una personale "missione" assegnata?O si riferisce semplicemente al non venire meno ai tipici compiti nei confronti del Dio,ovvero pregare seguire i suoi insegnamenti e cose così ?

    Ok forse meglio che prima legga tutta l'opera e poi provi a commentare... cmq,cosa ne pensi(pensate?_? se qualcuno si vuol unir >:>) di questo...giusto per confrontarsi...Se tutto è Vanità,fare o non fare cambia realmente le cose?
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    DD, Mr Doctor
  • Lucifero
    00 20/09/2006 11:34
    Re:

    Scritto da: Angel... 15/09/2006 15.47


    L'ultima parte nn mi convince tuttavia "Il che non deve impedire all'uomo saggio di riconoscere in Dio il creatore e di osservare i suoi comandamenti."

    Ovvero quel libro dice: renditi conto che niente ha valore in se,sono gli uomini ad averglielo dato per rendere più "piacevole" tutto quanto...tuttavia parla anche di un Dio e dell'"osservare i suoi comandamenti"...Quindi dobbiamo comunque fare qualcosa?Abbiamo comunque una personale "missione" assegnata?O si riferisce semplicemente al non venire meno ai tipici compiti nei confronti del Dio,ovvero pregare seguire i suoi insegnamenti e cose così ?

    Ok forse meglio che prima legga tutta l'opera e poi provi a commentare... cmq,cosa ne pensi(pensate?_? se qualcuno si vuol unir >:>) di questo...giusto per confrontarsi...Se tutto è Vanità,fare o non fare cambia realmente le cose?



    Sono passato anch'io come te per questa fase,ti posso solo dire che prima devi comprendere che Dio è solo Unità,unità che dovrebbe avvenire sia dentro(cioè nell'interiorità) e sia fuori (cioè nella propria esteriorità),per far questo però occorrerebbe uno sforzo sovrumano,e purtroppo i tempi non sono ancora maturi [SM=g27813] Sappi però che quello che sta succedendo nel mondo,i profeti lo avevano predetto,chi sa leggere le analogie nelle scritture capisce che i cicli si ripetono in eterno.Il segreto è quello di fare senza fare [SM=g27817]

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    Tutto è mente anche lo stesso universo è una proiezione mentale

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    Angel...
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    00 23/09/2006 16:30
    mmm....X_X

    kk...quindi cmq andrà sarà cmq come doveva andare X____________X


    Z__________________________Z

    Dio...ok nulla ci sarà di sicuro un topic sul "Che cos'è Dio" o qualcosa di simile...mmm, sempre che sia umanamente definibile....

    Ceeeeeeercherò in giro >________>
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    DD, Mr Doctor