Maestro del beatboxing dal 1987, rivendica la sua origine di rapper dal 1983. Forse pochissimi sanno che suo cugino Rahim dei Furious 5, insieme a GrandMaster Flash ha scritto in prima persona la storia del rap. Fu proprio suo cugino Rahim ad iniettargli il virus dell'hip hop e la voglia di rappare e soltanto dopo aver ascoltato i Fat Boys nasce la voglia di fare beatboxing, suffragata da una grande passione per gli effetti sonori. Dice Rahzel:"In passato, artisti all'apice del successo come Dough E. Fresh, Biz Markie oppure i Fat Boys amavano prima di tutto portare delle innovazioni all'arte del beatboxing , cercando di suonare nel modo più originale possibile. Imitare uno stile preesistente significa non avere le carte in regola per guadagnarsi la stima degli altri. Oggi invece si tende a copiare troppo lo stile altrui, invece di concentrarsi nel primeggiare nel proprio. La maggior parte dei giovani non conosce la storia del beatboxing, tantomeno è intenzionata a studiarla. Come per l'hip hop, anche il beatboxing nasce dall'incontro di sonorità diverse. Prima ancora che si parlasse di beatbox vi sono stati artisti capaci di muovere i primi passi in questa direzione: Al Jarreau, George Benson, Bobby Mc Ferrin. Questi grandi artisti non si limitano a similare un suono: loro il ritmo lo parlano letteralmente! Oggi invece è quasi impossibile determinare la differenza tra beatboxer e beatboxer, e a rimanerne penalizzata ne è l'evoluzione stessa. Personalmente trovo limitativo descrivere la mia abilità semplicemente come beatboxing. Non mi limito a simulare una cassa ed un rullante, ma cerco anche di esprimere nel miglior modo possibile i suoni e le voci più disparate. Il mio stile è una combinazione di tanti elementi diversi. E' per questo che quando mi esibisco dal vivo spesso mi capita di rinunciare ai tipici beat hip hop ed R&B preferendo tracce rock come quelle dei Black Sabbath o di Jimi Hendrix. Ma sono ben lontano dall'essere arrivato all'apice delle mie capacità: quest'arte è in continuo sviluppo, è una continua ricerca". Accantonata la collaborazione con The Roots, Rahzel si tuffa nel passato e dopo l'esperienza solista con l'album-solo "Make the Music 2000", continua a dedicarsi anima e corpo alla promozione dell'arte del beatboxing per le strade del mondo ma anche a promuovere il rapper che è in lui. "In partenza c'è stata molta diffidenza nei miei confronti come mc, soprattutto perché la maggior parte della gente non conosce i miei trascorsi da rapper, ma si ricorda di me soltanto come il beatboxer all'interno dei Roots. In realtà ho cominciato proprio come rapper nel lontano '83, e solo nell'87 ho registrato le mie prime cose da beatboxer. Vivere nell'hip hop era tutto quello che avrei voluto fare. La passione per gli effetti sonori esplose all'ascolto dei Fat Boys. Fino ad allora si preferiva simulare un ritmo semplicemente battendo i pugni su di un tavolo. I Fat Boys invece aprirono la strada ad un modo del tutto nuovo di concepire l'accompagnamento musicale. Inoltre il fatto che loro integrassero il beatboxing all'interno dei propri lavori, fece si che quest'arte uscisse una volta per tutte allo scoperto, divenendo veramente popolare in tutto il mondo" - "Come per l'hip hop, anche il beatboxing nasce dall'incontro di sonorità diverse. Il mio stile è una combinazione di tanti elementi diversi. E' per questo che quando mi esibisco dal vivo spesso mi capita di rinunciare ai tipici beat hip hop ed R&B preferendo tracce rock come quelle dei Black Sabbath o di Jimi Hendrix. Ma sono ben lontano dall'essere arrivato all'apice delle mie capacità: quest'arte è in continuo sviluppo, è una continua ricerca". Da queste considerazioni nascono e si sviluppano le collaborazioni con artisti come Sean Paul, Roni Size e Bootsy Collins, Erykah Badu e Rza.
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