Riassunto: La Magistra Rossa e la Dama del Lago si incontrano nella Nicchia della Guerriera; le due si confrontano circa il loro stato interessante ed Elysiane s'appresta a ricorrere al potere della Triade per verificare le condizioni del saluto del feto. In quel momento, la Dea le concede una visione: ella riesce a scorgere la figlia di Inwe cresciuta ed inginocchiata dinnanzi all'Altare del Tempio. Stupita, la Sacerdotessa può comunicare alla Sorella sia il sesso che il Destino della sua creatura.
NB: La player della bambina ha espresso la sua volontà di far parte della nostra congrega e ci è sembrato uno spunto di gioco interessante.
Data prevista del parto > Tecnicamente sarebbe stata l'ultima settimana d'agosto ma per coerenza con la nostra scarsa presenza, ci auguriamo sia possibile rimandarla alla seconda settimana di settembre.
Consigliati:
- Frutta e verdura per combattere la spossatezza ed assumere vitamine;
- Riposo;
Registrazione:
INWE [Nicchia di Cerridwen ] Sono passate settimane dall'ultimo incontro fra la Somma Stella e la sua Magistra del Meriggio, settimane in cui la luna s'è riempita, svuotata e riempita di nuovo. Il ventre di Inwe, invece – così come quello della Romana – non accenna a diminuire la propria circonferenza; è tutto il contrario, in effetti, giacché esso continua imperterrito a lievitare sotto la spinta incessante della vita che vi cresce all'interno. Ormai è impossibile nasconderlo, tant'è che la mezzosangue non ci prova neppure più: l'unico accorgimento che ha adottato è stato di procurarsi le tuniche sacerdotali più ampie in circolazione, così da limitare, per quanto possibile, il vertiginoso accorciarsi della veste che la crescita del bambino inevitabilmente provoca. La gravidanza sta cambiando l'intera figura della Regina, ammorbidendone le linee del corpo finora sempre magro ed atletico; perfino i tratti del viso sembrano essere addolciti da un'aria di serenità che ormai difficilmente l'abbandona e che traspare anche durante la meditazione nella Nicchia di Cerridwen. Seduta in terra con le gambe incrociate, dimentica della scomodità del pavimento duro e freddo, ha perfino l'ombra di un sorriso ad atteggiarle il volto pulito e rilassato. Sul petto riposa il simbolo della Reggenza, come sempre, parzialmente coperto da ciocche di capelli scuri che ultimamente rifuggono con caparbietà qualsiasi genere di acconciatura. La maternità, in sintesi, sembra farle bene.
ELYSIANE [ . > Nicchia di Cerridwen . ] Passeggia l’Eletta della Dea, il ventre ingrossato dalla gravidanza in corso; in verità, tutto il corpo par risentire di quell’incredibile ed inattesa esperienza: il volto precedentemente emaciato si presenta più pieno e spruzzato d’un rossore che tutto sommato esprime tranquillità. Sì, perché la ventunenne s’è adattata all’idea di divenire madre, benché questo non fosse esattamente nei suoi piani. La veste che ha indosso è semplice e nera, quasi la ragazza volesse in questo modo mascherare la grossezza della propria pancia gonfia; nero è anche il trucco che cerchia gli occhi chiari della Dama del Lago, occhi che abbracciano una ad una le statue situate nelle rispettive Nicchie. Ed ecco che in seno le nasce una sensazione familiare, una sorta di calore misto ad elettricità che indica la presenza d’una delle Figlie del Tempio. La Mediterranea non si stupisce di percepire il calore ed il bagliore delle Fiamme invadere l’alcova di Cerridwen, la Regina deve essersi decisa ad abbandonare il Palazzo Reale. È verso la Mezzelfa che la Somma si dirige, la treccia in cui ha raccolto il crine castano ramato ondeggia impaziente fra le scapole; la rasatura non è più perfettamente a pelle: la giovane donna, infatti, ha deciso di sospendere tale trattamento estetico sino al parto. Mano a mano che i piedi nudi della futura madre s’accostano alla raffigurazione di granito rosso, il sorriso sul volto di Elysiane si allarga e la voce della Romana andrebbe a carezzare l’oto della Reggente. [ Inwe ]
INWE [Nicchia di Cerridwen] Riconoscere la Somma Stella non richiede più di una manciata di secondi, e la cosa avviene prima ancora che la voce della giovane donna arrivi a sfiorare le orecchie appuntite della figlia del Meriggio. Questa solleva le palpebre con calma, ma un sorriso è già intento ad aleggiarle sul viso senza tempo. [Rispectae aveas, Madre] pronuncia senza fretta, lasciando che gli occhi chiari si soffermino sulla figura in nero che le sta innanzi. Riconosce in colei che è rappresentazione vivente della Figlia, della Madre e dell'Anziana uno stadio del tutto simile al proprio, com'era presumibile, e tale vista la rallegra. [Sono felice di vederti] commenta quindi con sincerità, andando poi ad alzarsi in piedi: il peso del ventre la intralcia ogni giorno di più, ma ancora riesce – puntellandosi a terra con una mano – a raddrizzarsi senza eccessiva fatica. Usa più cautela ed è di certo più lenta che mai, ma in qualche momento si ritroverebbe a fronteggiare gli occhi cerchiati di scuro della Dama del Lago. La studia per qualche istante, beandosi della familiarità che riscontra nell'aspetto della consorella. [Ti trovo bene] aggiunge, andando ad allungare entrambe le mani verso le gemelle dell'altra per poterle stringere, se Elysiane non si sottrarrà, e formulando con gli occhi, senza parlare, una domanda: come sta la Somma Stella di Avalon?
ELYSIANE [ . Nicchia di Cerridwen . ] Sua Sorella si alza in piedi e lo sguardo della Somma può posarsi interamente sulla figura dell’altra arrotondata dalla gravidanza; la trova bene: la bellezza della Mezzelfa, difatti, non pare minimamente scalfita dal suo stato interessante, anzi, acquisisce dolcezza che si sposa bene col suo lato più selvatico. Le dita delle mani si intrecciano con quelle di Inwe ed il tocco dei palmi caldi fa ampliare il sorriso sul viso di Elysiane [ Sto bene ] Sta indubbiamente meglio ora che ha metabolizzato la storia della gravidanza. [ Riesco anche a dormire meglio, sai? Portare in giro tutto questo peso mi stanca più degli allenamenti ] Per non parlare delle caviglie che si gonfiano! Eppure non c’è traccia di fatica sul suo volto disteso ed appagato dalla compagnia della Reggente. Le iridi scorrono sulla raffigurazione della Madre che vigila sulle Sue Creatura come una muta sentinella, il ventre di granito carezzato dal tocco gentile della mano esanime. [ Tu come stai? ] Il senso di responsabilità si impadronisce della ventunenne e l’occhio si fa critico, pronto ad intercettare ogni qualsivoglia difficoltà da parte della Magistra. Tutto sommato, nulla nell’altra lascia presagire effetti collaterali preoccupanti, dunque Elysiane si sente particolarmente tranquilla. Il Medaglione del Drago sta accoccolato sopra la linea del seno ed i serpenti tatuati incedono sinuosi ad ogni movimento di braccia della giovane, anche il più impercettibile. Attorno alle loro imago, gli Spiriti volteggiano attratti dalla serenità che pregna l’aria, assistono in silenzio a quello scambio di battute.
INWE [Nicchia di Cerridwen] Annuisce alla risposta dell'altra, soddisfatta di quanto sente, senza sopprimere una risatina al sentire la precisazione di Elysiane. [Lo capisco bene, credimi] commenta alzando con finta esasperazione gli occhi al cielo. Quando è il suo turno di rispondere lo fa con tranquillità estrema, ai limiti della noncuranza: [Benissimo, credimi. Le nausee sono quasi totalmente scomparse e ho imparato a fare i conti con la stanchezza di cui ti ho parlato armandomi di tisane al nocciolo, come mi hai suggerito] sorride amabilmente, lasciando trapelare la serenità con cui i pochi sintomi le stanno lasciando vivere questa fase della gravidanza. [La mia unica preoccupazione sono le dimensioni che raggiungerò se il piccolo continua a crescere con questo ritmo: ho l'impressione che a breve faticherò a passare attraverso porte] ridacchia al pensiero di sé stessa bloccata attraverso l'arcata d'ingresso del Tempio, prima di proseguire. [Riposo molto, mangio con l'appetito d'un lupo e di tanto in tanto lo sento muoversi, dimostrandomi che non sto sognando ogni cosa. Non potrei chiedere di più] alza le spalle, con il viso luminoso che rispecchia la profonda felicità che prova.
ELYSIANE [ . Nicchia di Cerridwen . ] E’ felice che i suoi consigli abbiano aiutato Inwe; come predetto dalla Romana, la Reggente è sicuramente in salute, sebbene un po’ stanca. Tuttavia, questa paturnia che affligge anche la Somma Stella si può facilmente curare [ Mangia molta frutta fresca per combattere la spossatezza e verdure di stagione! Aiutano anche me a restare in forze! ] Le due donne hanno sicuramente bisogno di vitamine; per quanto riguarda la crescita del piccolo, purtroppo, non può fare niente. Si stringe nelle spalle come a scusarsi, quindi allontanerebbe le mani da quelle della Sorella tentando di carezzare il suo ventre; sparirebbe ogni sorriso sul volto della giovane e la sua espressione si fa seria, concentrata. [ Do un’occhiata alla salute del feto, d’accordo? ] Sempre che la Dea le conceda ancora tale privilegio.
INWE [Nicchia di Cerridwen] Frutta e verdura hanno sempre abbondato sulla tavola della Reggente, ma di certo può fare in modo di incrementarne la quantità, se la cosa l'aiuterà a sentirsi maggiormente in forze; annuisce, quindi, prendendo mentalmente nota dell'informazione e riproponendosi di mangiarne quanta più possibile. Lascia scivolare la presa dalle mani della sorella perché questa possa posarle sul ventre teso, senza che il tocco delicato della donna provochi nella Regina alcuna reazione di fastidio. Come uno specchio, anche il volto della Magistra si fa più serio, sebbene l'istintiva punta di materna preoccupazione venga tenuta fermamente a bada: [Certamente] risponderebbe, composta, prima di tacere per assistere alla manifestazione del potere di Arianrhod.
Tutto accade in una frazione di secondo: i palmi delle mani cercano il ventre prominente della Regina e lo trovano, i polpastrelli delle dita strisciano sulla stoffa della veste tesa dall’ampiezza della pancia. La Somma Stella si prepara ad invocare l’ausilio della Vergine come di consueto, eppure stavolta è diverso: invece di rimanere ai margini dell’alcova, gli Spiriti s’avvicinano alla figura ammantata di nero; alcuni si appollaiano sulle sue spalle, altri si arrampicano in cima alla sua testa usando le ciocche di capelli sfuggite alla treccia come corde. Mano a mano ciò che la circonda perde la sua sostanza, spingendo Elysiane lontano, al di là del suo corpo, al di là del Velo. Ancora una volta Rhiannon ed Arianrhod stipulano un sodalizio i cui margini sono perfettamente chiari all’Eletta: la visione è unica, i significati molteplici. Il loco è il medesimo, è il Tempio, precisamente la Navata Centrale. Poco distante dall’Altare, la Somma Stella potrà scorgere una figura inginocchiata ed in cuor suo saprà che si tratta di una Novizia. Non può riconoscerla perché non è ancora nata, eppure non dovrebbe trovare molta difficoltà nell’interpretazione di ciò che le è concesso vedere. [ GDR PLAY: Elysiane, Inwe ]
ELYSIANE [ . Nicchia di Cerridwen . ] Piano piano la vista ritorna e tutto si fa di nuovo nitido; l’aroma degli incensi le percuote il viso e gli occhi chiari si ritrovano serrati dalle palpebre due o tre volte prima di permettere alla giovane di abituarsi alla luce assai tenute. La normalità l’accoglie serena, con le lingue di fuoco appartenenti alle candele che danzano accanto alla statua di Cerridwen; le viene da sorridere: nella Nicchia dedicata al Meriggio, Alba e Vespro si sono fusi per svelarle un piccolo ma importante dettaglio che appartiene al futuro ma anche al presente. Fissa Inwe ora ed il suo bel volto le appare ancora concentrato, chissà quale espressione colorirà il suo volto dopo la rivelazione. Percepisce il suo cuore battere all’impazzata ma l’ansia viene allontanata presto, soffocata dal desiderio di comunicare alla Regina la novella. [ Sorella cara.. ] La voce incespica, l’emozione la rende più flebile di quanto Elysiane vorrebbe; i serpenti tatuati sugli avambracci guizzano in avanti non appena la ventunenne si sporge per tentare di afferrare nuovamente le mani della Sacerdotessa del Meriggio. Se ci riuscisse, le stringerebbe forte. Allo stesso tempo, la Stellina al centro della sua fronte si tinge di chiaro, un bianco lattiginoso che s’impossessa della misteriosa atmosfera che faceva da padrona nell’Alcova della Madre Guerriera. [ Potere della Stella liv. 6 – Luce di Stella liv. 6 ] [ La Dea mi ha mostrato la Creatura che cresce nel tuo grembo, posso assicurarti che è in salute. E’ femmina ] Si blocca per un attimo, deglutisce e cerca gli occhi dell’altra coi suoi. Già questa di per sé deve essere una rivelazione importante per la Mezza, ma non è tutto. [ C’è dell’altro. ] Altroché se c’è. Lei sa bene quanto sia dura la via del Sacerdozio e comunicare una tale nuova non è del tutto un’impresa rosa e fiori. [ Ciò che la Trina mi ha mostrato non è stata l’immagine di una neonata, bensì di una fanciulla in boccio. L’ho vista inginocchiata dinnanzi all’Altare, l’ho vista rimirare le statue con un ardore inconfondibile.. ] Non aggiunge altro, la Sorella capirà. Abbandonerebbe le mani di Inwe per lasciarle il modo di reagire come desidera, nemmeno la Dama del Lago sa come si sente.
INWE [Nicchia di Cerridwen] Aspetta pazientemente che la sorella abbandoni ciò che la Dea le ha mostrato per tornare alla realtà. Non può fare nient'altro se non trattenere il respiro per quei pochi secondi necessari perché gli occhi della Somma tornino ad affacciarsi sul presente, formulando intimamente una preghiera. La vede tornare in sé, ma qualcosa nell'aspetto della Romana non la lascia tranquilla: il viso della Regina perde improvvisamente colore, mentre una morsa implacabile le stringe lo stomaco ed il cuore perde un battito. [Cosa c'è?] domanda immediatamente, la voce animata da un'angoscia quale mai ha sentito prima d'ora. La preoccupazione per la salute del bambino ha la priorità assoluta nella sua mente, non c'è spazio per altro. Ricambierebbe la stretta delle mani di Elysiane con eguale intensità, quasi aggrappandosi ad essa. [Cosa c'è, sorella?] chiede ancora, mentre un brandello di razionalità le impone di cercare di mantenere la calma e di non mettersi ad urlare. Quando finalmente la rivelazione si affaccia sulle labbra della Romana poco manca perché la Magistra non perda definitivamente la padronanza di sé, lasciando che le ginocchia si pieghino e la conducano ad un incontro quanto mai aspro con il pavimento di pietra. Piuttosto, lasciate le mani della Dama del Lago, Inwe arretrerebbe di un paio di passi, cercando con le dita la solidità del granito rosso della statua di Cerridwen, a cui si appoggerebbe senza vergogna, socchiudendo gli occhi. [Dea, ti ringrazio] mormora in un soffio, il fiato ancora mozzato dalla paura. [Una bambina. Sana.] è un sussurro appena percettibile quello che riesce a formulare, difficile dire se diretto a sé stessa, ad Elysiane o alla Dea. Sorride leggermente, però, immagine vivente del sollievo che prova improvvisamente e che viene subito minato dalla precisazione della Prediletta della Trina. [Co.. cosa?] le parole stentano ad uscire, mentre gli occhi nuovamente sgranati cercano quelli della consorella per trovare la conferma d'aver compreso. [L'hai vista... qui?] domanda ancora, la mente improvvisamente impegnata a formulare pensieri sconclusionati e quantomai colmi d'agitazione. La dritta corre al ventre per istinto, coprendone l'apice in un moto di protezione. La Dea chiamerà anche sua figlia, dunque?
ELYSIANE [ . Nicchia di Cerridwen . ] Incredulità, sgomento, confusione albergano sia sul volto della ventunenne che sul viso più affilato della Mezza. Anche Elysiane è assai stupita: le pare assurdo pensare che una bambina che deve ancora venire al mondo sia già reclamata dagli artigli della Dea. Perché? Sicuramente alla piccola sarà concesso il libero arbitrio e probabilmente sarà ella stessa – una volta cresciuta – a richiedere un colloquio. Anche se le cose andassero così, che differenza farebbe? Con un sospiro, copia la posizione della Magistra come se fosse la sua immagine speculare ed accarezza il suo ventre anche se la sua mente è distante. Essendo seguita ( magistralmente ) da Edave, è sicura della sua salute e di quella del feto, ma non potrà sapere il sesso del nascituro sino al parto. Non che la cosa faccia la differenza, non ha preferenze. Ha già pregato la Trina invano per ricevere qualche indizio, quindi ha desistito, affidandosi ai Suoi desideri. Questo onere spetta anche ad Inwe i cui occhi sbarrati sono ancora fissi sul volto della Romana. [ Sì ] Che senso avrebbe avuto mentirle o nasconderle la verità? E’ di sua figlia che si parla! [ Sarà una di noi ] C’è un che di ineluttabile nel tono della sua voce, una forza aliena ed arcana che la pervade, donandole un aspetto perentorio come se fosse un giudice in procinto di comunicare la condanna. [ E’ il suo Destino. ] Una chiamata forte, impressa con marchio di fuoco, acqua e terra.
INWE [Nicchia di Cerridwen] Saranno gli ormoni, sarà la portata della notizia, i pensieri della Reggente faticano a mantenere un ordine logico. Ciò di cui è consapevole, sebbene ad un livello troppo viscerale per poterlo realizzare pienamente, è che nulla di ciò che farà potrà evitare alla bambina di seguire la Via della Dea, se questo è il desiderio della Trina. Nel bene e nel male, i passi di questa figlia non ancora nata seguiranno il percorso designato per lei, con le gioie, i sacrifici ed i dolori che inevitabilmente ne faranno parte. D'improvviso la può immaginare, una fanciulla dai lineamenti che ricalcano i propri, animata dal medesimo desiderio che lei stessa ha provato e che ha potuto vedere negli occhi di tante Novizie. Occhi che, in seguito, hanno conosciuto il prezzo di una vita dedicata alla Triade. Istintivamente porta la sinistra a coprire il proprio sguardo, come se fosse tutto d'un tratto incapace di sostenere quello di Elysiane. Poi, in maniera altrettanto repentina, torna ad abbassare il palmo per ricercare quello della Somma, animata da un vigore febbrile. L'artiglierebbe con dita nervose per portarlo lì dove quella figlia – e futura sorella – attende, ignara, il compiersi del proprio destino. [Promettimi che sarai con lei se io non potrò farlo. Prometti che l'accompagnerai. Promettimelo, Elysiane. ] parla con voce vibrante, acuta, preda di emozioni che è incapace di controllare. [Ti prego] aggiunge poi in tono più basso, tanto quieto da rendere facile identificare in esso la paura che attanaglia la Magistra del Meriggio.
ELYSIANE [ . Nicchia di Cerridwen . ] Le loro dita si intreccerebbero di nuovo, così come i loro sguardi. La ventunenne avverte la potenza dell’impeto che ha spinto la Mezzelfa – altrimenti davvero placida – a cercare le sue mani con tale vigore. Anche un sordo o un cieco carpirebbero l’ansia che permea i pensieri di Inwe ed Elysiane che la conosce da tempo riesce benissimo a comprendere lo stato d’animo dell’altra. Annuisce con calma mentre si decide a mantenere il contatto visivo con la Reggente; svuoterebbe la mente dai pensieri più ingombranti, attingendo alle sue risorse di autocontrollo per aiutare la fanciulla. [ Volontà liv. 2 – Infondere sensazione liv. 6 ] Grazie al potere gentile della Vergine, la Romana dovrebbe essere in grado di uccidere temporaneamente i demoni che si sono impossessati della placidità della Sacerdotessa, permettendole di sentirsi tranquilla e di ragionare lucidamente su quanto appreso. [ Ti aiuterò ad accudirla e ad istruirla e se il Fato dovesse separarVi.. ] Le pesa pensare a quella eventualità, ma è questo ciò che la Regina le chiede. [ Mi prenderò cura di lei come se fosse mia figlia. Te lo prometto. ] Così come tenta di garantire il meglio ad Haynes, farebbe e farà con la prole della Magistra di Fuoco. [ Facciamo una passeggiata nei Giardini? ] Le chiede indicando col capo il piccolo passaggio alle loro spalle; attende solo il consenso della Sorella prima di scivolare nella fessura mano nella mano con ella.
)O(
The Golden Priestess
)O( DAMA DEL LAGO )O(
« Questa terra ha bisogno di Lei, noi abbiamo bisogno che tu sia Lei. Sii la nostra forza!. »