Unabomber: Il pubblico ministero: "Abbiamo prove formidabili"

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bluewall
00lunedì 15 gennaio 2007 23:39
"Sul presunto Unabomber abbiamo molto di più di un paio di forbici". Ennio Fortina, procuratore generale di Venezia, parla delle prove che incastrerebbero Elvo Zornitta l'ingegnere di Azzano Decimo, in provincia di Pordedone, sospettato di essere il pericoloso bombaloro del Nord-Est.
Contemporaneamente Nicola Maria Pace, procuratore della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Trieste, esorta "tutti, se non al silenzio, almeno a maggiore moderazione e prudenza informativa".
Il Procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna ha replicato anche alle dichiarazioni del ministro Antonio Di Pietro sull'inchiesta Unabomber. All'ex pm di mani pulite che aveva detto "se ci sono prove importanti nei confronti dell'accusato si procede all'arresto, ma non si criminalizza così una persona. Mi auguro - aveva aggiunto - che gli inquirenti abbiano in mano qualcosa di più delle forbici", risponde in tv il procuratore lagunare Fortuna.
"Il mio ex collega - ha detto Fortuna - dimentica che prima dobbiamo sentire cosa hanno da dire i difensori di Zornitta. Certamente non abbiamo solamente le forbici. Abbiamo molto di più delle forbici, ci mancherebbe altro. Ma non sono io che debbo rivelare queste cose".
"La forbice è quella che ha tagliato il lamierino, ma è chiaro che non può essere solamente la forbice a chiudere il problema della colpevolezza di Zornitta. E' un punto di svolta - ha concluso Fortuna - ma da sola non basta".
Lunedí 15.01.2007 19:07 Affari italiani quotidiano online



Dico io, ma c'é proprio bisogno di sbandierare ai quattro venti ogni momento dell'indagine ? EccheccaXXo ! [SM=g27768]
dago113
00martedì 16 gennaio 2007 21:27
Re:



Dico io, ma c'é proprio bisogno di sbandierare ai quattro venti ogni momento dell'indagine ? EccheccaXXo ! [SM=g27768]




Concordo. Soprattutto perchè si rischiano queste badilate sulle gengive

Dal Corriere.it

L'avvocato Paniz: «Escludo assolutamente l'arresto di Zornitta»
Unabomber, «molto seri i rilievi della difesa»
Il procuratore generale di Trieste, Beniamino Deidda, dopo il vertice tra magistrati: «Eccezioni sulla perizia»
TRIESTE - «Abbiamo tutti concordato che la difesa ha presentato eccezioni sia nel metodo, sia nel contenuto alla perizia del Gip, e che si tratta di rilievi assai seri che abbiamo tutti interesse a risolvere»: lo ha detto il procuratore generale di Trieste, Beniamino Deidda, illustrando ai giornalisti l'esito del vertice tra i magistrati che si è svolto questa mattina nel Palazzo di giustizia del capoluogo giuliano sulla vicenda Unabomber. Tra gli argomenti in discussione avrebbe dovuto esserci la decisione di affidare l'inchiesta a una sola procura. Invece, la controperizia consegnata questa mattina dalla difesa di Elvo Zornitta, sospettato di essere il misterioso bombarolo al quale sono attribuiti numerosi attentati esplosivi avvenuti dal 1994 tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha fatto saltare la scaletta del vertice. Che doveva decidere anche se sciogliere il pool interforze.
DUBBI E OBIEZIONI - La decisione a quale delle due Procure, tra Trieste e Venezia, verrà assegnato il caso è rimandata al 22 gennaio: «Qualunque futuro è conseguente all'esito dell'incidente probatorio. Abbiamo a lungo discusso, ma siamo tutti concordi - prosegue il procuratore- nel ritenere che l'udienza del gip sarà decisiva per fugare le obiezioni e i dubbi che la difesa propone». Al centro dell'udienza ci saranno le forbici sequestrate a Zornitta: hanno o non hanno tagliato il lamierino servito a confezionare l'ordigno inesploso trovato a Portogruaro nella chiesa di Sant'Agnese?
NESSUN ARRESTO - Subito dopo aver depositato la controperizia (112 pagine alle quali sono allegati 18 documenti di vario tipo e tre fascicoli tecnici), l'avvocato Maurizio Paniz ha escluso «assolutamente l'arresto dell'ingegner Elvo Zornitta». «Bisognerebbe presumere che per circa due anni le forbici non siano mai state usate» ha affermato successivamente il legale. «Tutti coloro che si occupano di toolmarks sanno che ogni qualvolta un arnese, in questo caso la forbice, viene utilizzato - ha rilevato - si modifica, ebbene l'accertamento se fosse veramente dirimente dovrebbe presupporre che dal 2004 al 2006 il possessore della forbice non l'abbia mai usata». «Credo - ha sottolineato Paniz - che questo dato renda conto di quanto possa essere incerto l'esito della perizia».
PROCURATORE: «RISCHIAMO DI TORNARE AL PUNTO DI PARTENZA» - «Rischiamo di tornare al punto di partenza» ha detto nel pomeriggio Ennio Fortuna, procuratore generale di Venezia, che ha commentato così la notizia secondo cui la perizia di parte della difesa sulle forbici del caso Unabomber metterebbe in difficoltà quelle prodotte dall'accusa e dai periti del Gip. «Ci siamo trovati di fonte ad elementi - dice Fortuna - che hanno fatto cambiare lo scenario». «Sono deluso» ha sottolineato Fortuna, confermando che «l'oggetto del contenzioso riguarda forbice ed anche lamierino». «Da quello che ho capito - aggiunge - la questione delle forbici è superabile, a nostro modo di vedere. Ma per il resto bisogna attendere l'udienza del 22 gennaio davanti al Gip». «Tutto è possibile - rileva Fortuna - di certo non siamo più in una fase decisiva, come ritenevamo, e che ci aveva fatto parlare di svolta nelle indagini». «Tutto è nelle mani del Gip - conclude Fortuna - che potrebbe anche rinviare ogni decisione dopo ulteriori esami».

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Che tristezza [SM=g27759] ...se di mezzo non ci fossero persone mutilate, ci sarebbe da ridere. Così, invece... [SM=x165049]

[Modificato da dago113 17/01/2007 15.16]

postman78
00mercoledì 17 gennaio 2007 14:17
Vogliono il colpevole, giustamente....ma che sia quello giusto e che non si affrettino a dare una risposta all'opinione pubblica, alla politica e ai media, del resto se "Monabomber" fosse un tipo facile l'avrebbero già preso e costruire un castello di acuse sulle lame di una forbice e sulle lamiere incise, francamente, mi sembra deleterio.
Io non faccio l'investigatore quindi non lo so come vanno o dovrebbero andare certe cose ma "La gatta frettolosa fà i micini ciechi"....e qui rischiamo di ingabbiare un innocente a cui hanno già rovinato la vita dato che mi risulta abbia già perso il posto di lavoro.
dago113
00giovedì 18 gennaio 2007 14:49
...e monabomber...
....chiunque sia, se la ride [SM=x165044]

Dal Gazzettino, edizione nazionale

Giovedì, 18 Gennaio 2007

Unabomber, ora si indaga sulla superperizia
Sarebbe sotto inchiesta Zernar, consulente dell’accusa e autore del primo accertamento su forbici e lamierino

Trieste
NOSTRO INVIATO

La contro-perizia ha fatto scoppiare l'inchiesta. Le prove della difesa hanno avuto il fragoroso effetto di far finire sotto accusa le prove tecniche raccolte da carabinieri e poliziotti. E rischia di dissolversi, come in un effetto domino, lo stesso "pool" che da tre anni cerca inutilmente l'imprendibile terrorista denominato Unabomber. Erano buie le facce dei magistrati e del colonnello Luciano Garofano del Ris, l'altra mattina, al primo piano del palazzo di giustizia di Trieste dopo che gli avvocati Maurizio Paniz e Paolo Dell'Agnolo avevano depositato la memoria che denuncia manipolazioni sul lamierino e sulle forbici che avevano inguaiato l'ingegnere Elvo Zornitta. Il clima era troppo teso per non prevedere che qualcosa sarebbe accaduto.
Ma si pensava che gli inquirenti avrebbero semplicemente messo alla frusta i consulenti tecnici per smontare le contro-prove. E invece hanno cominciato a indagare subito sull'indagine. Davanti ai fatti denunciati dalla coppia Paniz-Dell'Agnolo hanno deciso di accendere un riflettore su troppe stranezze, leggerezze, errori. La riprova si è avuta ieri pomeriggio quanto il sito del settimanale "Panorama" ha lanciato la prima clamorosa notizia, subito ripresa dalle agenzie di stampa. «C'è un nuovo indagato nell'inchiesta, ma questa volta non si tratta di un altro possibile bombarolo, bensì di un consulente delle Procure di Trieste e Venezia. I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati Ezio Zernar, direttore del Lic di Mestre, molto stimato negli ambienti investigativi, interrogato a lungo nella notte tra il 16 e il 17 gennaio». A Mestre.
Annuncio-bomba che non ha trovato conferme, anzi un'autorevole smentita. Il muro di silenzio innalzato dai magistrati è impenetrabile. La situazione è seria, i sospetti si allungano in molte direzioni e siamo probabilmente solo all'inizio di una storia scomoda. «È una sciocchezza. Sono sconcertato» è il commento del procuratore generale di Trieste, Beniamino Deidda. «Per quanto riguarda le mie conoscenze, che sono triestine, questa è veramente una sciocchezza». Ma ha aggiunto di voler «mantenere il massimo riserbo» sull'eventuale interrogatorio di Zernar.
Il Pg ha comunque confermato che si sta indagando sulle perizie che sembravano a prova di bomba e che potrebbero essere confutate dalla manipolazione del lamierino o delle forbici utilizzati in laboratorio. «Noi, di fronte a una serie di questioni poste dalla difesa, che riteniamo serie, siamo impegnati a chiarire fino in fondo le questioni. È palese che per chiarirle sono in corso indagini. Resto sconcertato dal fatto che qualcuno non solo anticipi o dica cose prive di senso, ma si cerchi di rompere il tipico riserbo istruttorio. Siamo assolutamente interessati, davvero tutti, ad appurare tutte le eccezioni contenute nello scritto difensivo». Sono eccezioni serie e noi vogliamo appurare cosa ci sia di vero e di fondato, perché questo è interesse di tutti». «Massimo riserbo» di Deidda anche su una possibile informazione di garanzia a Zernar.
Sulla stessa linea il procuratore Nicola Maria Pace («Nessuna dichiarazione, non ho alcuna notizia da dare»). Vittorio Borraccetti, procuratore di Venezia: «Di Unabomber non parlo, l'appuntamento è per il 22 gennaio davanti al gip». Il Pg Ennio Fortuna: «No comment».
Che qualcuno andasse a chiedere spiegazioni al dottor Zernar era abbastanza scontato. La contro-perizia afferma, infatti, che il lamierino trovato in un ordigno di Unabomber ha subito modificazioni dal momento in cui è stato rinvenuto a Portogruaro nel 2004. Ed è stato il Lic diretto da Zernar a effettuare la prima comparazione al microscopio. Come ha operato? Quali interventi tecnici ha fatto sul reperto? È possibile che il pezzo di ottone sia stato danneggiato, se non addirittura tagliato? È pur vero che quei risultati hanno avuto la convalida del Ris, ma ciò non esclude che qualche pasticcio possa essere stato combinato in precedenza.
La seconda raffica di domande riguarda la forbice di Zornitta che al Lic fu consegnata dagli investigatori del "pool" che l'avevano repertata e descritta. Zernar effettuò la comparazione, senza smontarla. Lo hanno fatto invece gli esperti della Polizia Scientifica nella terza consulenza, modificando così l'allineamento delle lame in fase di rimontaggio. Ma la circostanza era stata scoperta e segnalata ad ottobre proprio da Zernar durante l'esame dei reperti da parte dei periti del gip. È possibile che qualche sospetto riguardi anche quel pasticcio di laboratorio, anche perchè non si capisce la ragione di quello smontaggio, di cui non vi è traccia nella relazione della Scientifica. Ed è possibile che all'interno del "pool" nessuno si sia accorto di queste anomalie, che per la difesa di Zornitta costituivano "fatti abnormi"?

Giuseppe Pietrobelli


Spero che questa situazione possa essere chiarita in fretta, per il bene di tutti. In ogni caso le notizie che ogni giorno provengono da questa indagine sono a dir poco sconvolgenti e inquietanti.
pacotom
00giovedì 18 gennaio 2007 16:59
Non è la prima volta che assistiamo a un teatrino delle marionette del genere! Forse una leggina che vietasse a chiunque di parlare delle indagini in corso non ci starebbe male. Diritto di cronaca? Ma quale cronaca, queste sono pulcinellate! Pensino a lavorare, piuttosto, che a riempire i TG ci bastano altri personaggi!
webcop
00venerdì 19 gennaio 2007 16:33
Re:

Scritto da: pacotom 18/01/2007 16.59
Non è la prima volta che assistiamo a un teatrino delle marionette del genere! Forse una leggina che vietasse a chiunque di parlare delle indagini in corso non ci starebbe male. Diritto di cronaca? Ma quale cronaca, queste sono pulcinellate! Pensino a lavorare, piuttosto, che a riempire i TG ci bastano altri personaggi!


Quoto in pieno. [SM=g27768] [SM=g27768] [SM=g27768]


Ma ecco ancora qualche "novità" da Tiscali news:
S'infittisce il giallo sulle forbici che avrebbero dovuto inchiodare Elvo Zornitta, l'unico indagato per la vicenda Unabomber. Sul reperto, che secondo quanto è emerso nei giorni scorsi sarebbe stato manomesso dal perito balistico, Ezio Zernar, avrebbero messo le mani più consulenti. A quanto rivela oggi il quotidiano Il Giornale, sarebbe stato lo stesso Zenar ad ammetterlo durante l'interrogatorio. L'uomo, che avrebbe confermato la presenza di alterazione del lamierino da contatto, tagliato dalle forbici, e utilizzato da Unabomber per costruire l'esplosivo trovato dagli inquirenti nell'inginocchiatoio della chiesa di Sant'Agnese, avrebbe detto agli investigatori che il lamierino "è passato di mano a diversi consulenti del pm". Per poter sbrogliare la matassa, gli inquirenti dovranno adesso sentire i collaboratori di Zernar
Giovedì, la Procura di Venezia aveva confermato l'iscrizione nel registro degli indagati di Ezio Zernar, assistente della Polizia di Stato in servizio presso la sezione di Polizia giudiziaria della Procura lagunare e addetto alle indagini tecnico-scientifiche, per violazione di pubblica custodia di cose, calunnia, falso ideologico in atto pubblico. Zernar aveva compiuto una delle prime quattro perizie che avevano riguardato le forbici rinvenute in un capanno poco distante dall'abitazione di Elvo Zornitta. Forbici che avrebbero tagliato un lamierino trovato nella bomba inesplosa collocata nell'inginocchiatoio della chiesa di Sant'Agnese di Portogruaro (Venezia).
La magistratura veneziana ha aperto un procedimento penale nei confronti di Ezio Zernar che però si sarebbe difeso. Se è vero che adesso resta da accertare quali siano le sue responsabilità, tutto sembra ruotare comunque attorno al lamierino trovato nel 2004 a Portogruaro ed alle forbici sequestrate due anni dopo nel magazzino di Zornitta. Reperto che, passato prima nelle mani di Zernar, risulterebbe modificato e che farebbe in questo modo il gioco della difesa dell'ingegnere veneto.
Ma non è questo l'unico quesito a cui si cercherà di rispondere nei prossimi giorni. Resta infatti da capire, ammesso che il lamierino sia stata davvero modificato, quale sia stato il motivo. Potrebbe essere stato un errore? Quale che sia la risposta, appare chiaro che in queste ore si corre il rischio di mandare all'aria tutto ciò che in tredici anni di indagini era stato accertato.
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