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INES TABUSSO
00martedì 23 agosto 2005 09:11

LO TROVATE QUI IN VERSIONE INTEGRALE:

www.senato.it/presidente/21572/21575/56671/composizioneattopresid...



BREVE STRALCIO:

Quale che siano i compromessi pratici che, di volta in volta, instaura fra
libertà e democrazia, la teoria liberaldemocratica privilegia ora la libertà
ora la democrazia rispetto al bene. Perciò essa parla di "società aperta",
"società libera", "società equa", ma mai di "società buona".

Questa è una vera mancanza, perché ciò che noi desideriamo non è soltanto
una polis che sia equilibrata, è anche una polis che sia virtuosa. Ciò che
cerchiamo non è solo la democrazia del consenso, ma una democrazia del senso.
Non ci lamentiamo perché l'Occidente è poco liberale o poco democratico,
dacché, in realtà, è molto liberale e molto democratico. Ci lamentiamo perché
è poco virtuoso. Ci lamentiamo della decadenza dei nostri costumi, della
mancanza di una tensione morale collettiva.

La teoria liberaldemocratica crede che la felicità di ciascuno, come singolo,
conduca di per sé alla felicità di tutti, come società. E perché? Perché,
l'abbiamo visto, la teoria liberaldemocratica pone alla base dell'autonomia
degli individui un fondamento metafisico, la ragione universale come essenza
della natura umana. Ma un fondamento metafisico non conduce alla società
buona o giusta. Per arrivare lì, occorre un altro tipo di fondamento, un
fondamento morale. E il problema ora è: come e dove trovarlo questo fondamento
morale?





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