Torino, l'uomo era amico della vittima
Si infittisce il giallo sull'omicidio della colf Katia Dimitri, trovata con la testa fracassata in un boschetto di Bricherasio, nel Torinese. Giuliano Pastre, considerato uno dei testimoni chiave del delitto, si è infatti tolto la vita sparandosi con un fucile da caccia. L'uomo era un amico della vittima ed era già stato sentito dai carabinieri di Pinerolo che indagano sull'omicidio. Pastre ha lasciato un biglietto.
Pastre si è suicidato nella sua abitazione. Una sua prima testimonianza era già stata raccolta poco dopo il delitto. "Era stato sentito così come altri parenti e conoscenti della vittima - ha precisato il procuratore di Pinerolo, Giuseppe Amato - e probabilmente sarebbe stato sentito di nuovo per ulteriori accertamenti, ma nei suoi confronti non c'era nessuna convocazione formale".
L'uomo, sposato e con quattro figli, conosceva la Di Mitri, 34 anni, sparita martedì scorso e trovata morta l'altro ieri in un bosco di Bricherasio. I due, secondo quanto ha spiegato il procuratore Amato, avrebbero avuto un contatto in un contesto contiguo alla scomparsa. Inoltre, proprio mentre veniva ritrovato il cadavere della donna, il suicida aveva denunciato l'incendio della sua auto. "Una coincidenza che non aveva valenza indiziaria nei confronti di Pastre ma che meritava di essere approfondita", sottolinea ancora il procuratore di Pinerolo.
La carcassa dell'auto, che il proprietario aveva detto essere stata bruciata nel piazzale della ditta per cui lavorava, si trova ora presso uno sfasciacarrozze. "Provvederemo a fare tutti gli accertamenti necessari - afferma il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Antonio De Vita - per capire come è stata bruciata". E sarà attentamente analizzato, per appurare la sua "autenticità e attendibilità" anche il biglietto lasciato dal suicida. Gli inquirenti, al momento, non hanno voluto confermare il suo contenuto.
"Io non c'entro niente con il delitto"
Nel biglietto trovato a casa del suicida solo un paio di frasi: "Io non c'entro niente con il delitto di Katia".
La scomparsa della donna martedì
Della donna si erano perse le tracce martedì scorso, quando doveva andare a prendere il figlio di otto anni a scuola, dopo essere uscita dal lavoro. Il giorno stesso era stata sporta denuncia per scomparsa. Venerdì il suo corpo senza vita è stato ritrovato completamente vestito e con il capo coperto da un cappuccio, a qualche centinaio di metri dalla sua auto, una Panda 4x4, nella località tra Bricherasio e San Secondo di Pinerolo. La morte potrebbe risalire al giorno della scomparsa.
Uccisa forse da una pietra
L'autopsia sul corpo della donna sarà eseguita in giornata. Sembra comunque chiaro che ad ucciderla sia stata una grossa pietra scagliata contro il capo della collaboratrice domestica.
Indagini in ambito familiare
Prima di questo nuovo fatto, gli inquirenti erano orientati a circoscrivere l'ambito in cui il delitto è maturato ai parenti e alle amicizie della donna. I carabinieri avevano ascoltato già un paio di volte l'ex marito, Omar Nota, muratore, un uomo ritenuto violento e aggressivo. Inoltre gli avrebbero già sequestrato i fucili da caccia che teneva in casa. Sentiti anche il cognato e l'attuale compagno della vittima. All'esame anche i tabulati telefonici delle ultime ore di vita della donna. Ora, con questo suicidio le indagini possono prendere una nuova direzione.
Una brava ragazza
La giovane mamma dai capelli a caschetto biondi e col sorriso aperto e gioviale viene ricordata come una persona positiva: "Era una brava ragazza, faceva volontariato e viveva per il figlio", ha detto il parroco di Bricherasio, don Ferdinando Lanfranchini. "Era una brava donna, siamo sconvolti" ha aggiunto Walter, il cognato. La donna una anno fa si era separata dal marito. Era stato lui a lasciarla e lei non si era mai rassegnata.