Funeral Party

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vanni-merlin
00sabato 29 settembre 2007 16:34
Funeral Party


di Michele Ossani

Frank Oz, cineasta inglese da vari anni attivo negli Usa, dopo alcuni passi falsi ritrova la sua vena migliore ritornando alle sue origini con una pellicola irriverente che in parte si rifà alla black comedy di ambientazione britannica. Facendo buon uso di una scoppiettante sceneggiatura del giovane Dean Craig, che ben si sposa con la sua sensibilità comica, il regista di "In & Out" ha realizzato un'opera a budget ridotto e senza star, che ha subito conquistato gli spettatori vincendo il premio del pubblico al Festival di Locarno.
Fulcro di tutte le vicende è un funerale in una villa della campagna inglese, a cui partecipano parenti e amici, ognuno alle prese con ansie, nevrosi, rancori e problemi vari. Tra questi c'è Daniel, figlio del defunto, che ha promesso alla moglie una nuova casa e che non è affatto contento di rivedere suo fratello Robert, scrittore di successo tronfio e vanitoso, arrivato da New York. Poi c'è Martha, cugina di Daniel, che ha portato con sé il fidanzato Simon sperando che venga accettato da suo padre, uomo rigido e severo. L'impresa è però quantomai difficile dal momento che Simon, credendo di prendere un valium, ingerisce per errore un allucinogeno, che lo fa comportare in maniera folle. E a rendere ancor più movimentata la situazione sopraggiunge un ospite misterioso, un nano, che minaccia di rivelare uno scottante segreto riguardante il defunto.
"Funeral Party" è una classica commedia british con più di uno sconfinamento nella farsa, che dà modo a Frank Oz di passare al setaccio e di deridere con una satira gustosa, politicamente scorretta e piuttosto graffiante i perbenismi e le ipocrisie della classe borghese. L'inizio con la bara che contiene la salma sbagliata dà una prima idea di dove si andrà a parare. E in effetti lo humour si mantiene acido e cattivo per tutto il film e il ritmo, serrato senza essere esagitato, non conosce cedimenti. È però evidente il progressivo trasformarsi della commedia in una farsa, dove si ride molto ricorrendo a tratti anche ad espedienti un po' facili. Non si scivola mai tuttavia nel cattivo gusto, persino quando fa capolino certa comicità di tipo scatologico, e i cliché sono tenuti accuratamente alla larga. La pellicola riesce pure a offrire un elogio funebre finale, che, pur stridendo visibilmente con il tono fino ad allora impiegato, risulta sincero e toccante. Il film non sarebbe stato però così divertente senza un cast di attori in prevalenza inglesi di strepitosa bravura, che approfondiscono le personalità dei loro personaggi impedendo che si riducano a mere macchiette.


Titolo originale: "Death at a Funeral";
Regia: Frank Oz; Sceneggiatura: Dean Craig; Fotografia: Oliver Curtis; Montaggio: Beverley Mills; Scenografia: Michael Howells; Costumi: Natalie Ward; Musica: Murray Gold; Produzione: Parabolic Pictures, Stable Way Entertainment, VIP Medienfonds 1+2, Target Media; Distribuzione: Mikado; Interpreti: Matthew Macfadyen, Daisy Donovan, Rupert Graves, Alan Tudyk, Peter Dinklage, Kris Marshall, Andy Nyman, Ewen Bremner, Keeley Hawes, Jane Asher, Peter Egan, Peter Vaughan; Origine: Usa/Gran Bretagna/Germania; Anno: 2007; Durata: 90'.



da: www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/09/film-ossani-funeral-party.shtml?uuid=5dc5d328-6cc3-11dc-861d-00000e25108c&DocRulesView=Libero&area=...

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