E' morto Paul Newman

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ti61no
00sabato 27 settembre 2008 22:46
Paul Newman ci ha lasciati. Uno dei più noti attori di Hollywood, “il bello per eccellenza di Hollywood” e indimenticabile protagonista di film come «La stangata», «Lo spaccone» e l’ultimo, «Era mio padre», è morto dopo una lunga lotta ad un tumore ai polmoni. La notizia è stata divulgata questa mattina da Vincenzo Manes, presidente della fondazione Dynamo Camp di Limestre (Pistoia), che fa parte dell’organizzazione internazionale di solidarietà fondata dall’attore americano.

E così se ne va una delle ultime leggende del cinema: Newman ci ha lasciato dopo 83 anni di una vita grandiosa, divisa tra il cinema e la passione per i motori. Da tempo malato di un tumore ai polmoni, aveva deciso recentemente di lasciare il Weill Cornell Medical Center di New York, dove si era sottoposto all’ultimo ciclo di chemioterapia, per andare a morire nel suo letto.

E noi vogliamo proprio ricordarlo come grande uomo ma anche come “uno dei nostri”. Perchè la passione di Newman per l’automobile era enorme, tanto da spingerlo nel 1979 a partecipare con una sua scuderia alla 24 ore di le Mans: e lo fece alla grande, visto che su una Porche 935 guidata insieme a Rolf Stommelen e Dick Barbour si classificò secondo.



Ma non fu che l’inizio di una lunga e brillante carriera, che nel 1995 a 70 anni lo portò a vincere la 24 Ore di Daytona classe GTS, diventando il più anziano pilota di un team vincente in quella competizione. E anche quando dieci anni dopo, sempre a Daytona, si ritrovò avvolto dalle fiamme della sua Crawford durante una sessione di prove non si lasciò intimorire: ne uscì illeso e con la stessa passione di sempre.

Nato e cresciuto nell’Ohio, vicino a Cleveland, Paul era figlio del proprietario di un negozio di articoli sportivi, a sua volta figlio di emigranti europei, e di una donna ungherese. Giovanissimo si è arruolato nella Naval Air Corp sperando di diventare pilota, ma non ci è riuscito per un problema alla vista. Nel 1949 ha sposato Jackie Witte ed è stato allora che ha deciso di intraprendere la carriera di attore; dal matrimonio sono nato tre figli, ma l’unico maschio, Scott, è morto nel 1978 per overdose.

Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d’arte drammatica della Yale University, Paul si è iscritto all’Actor’s Studio di New York e ha debuttato nel 1953 in un teatro a Broadway in «Picnic», opera resa famosa dall’omonimo film. L’esordio cinematografico nel 1954 in «Il calice d’argento». Allora il The New Yorker scrisse: «Recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali».

Due anni più tardi è andata meglio con la sua interpretazione del pugile Rocky Graziano in «Lassù qualcuno mi ama». Nel 1958 a Las Vegas Newman si è risposato con l’attrice Joanne Woodward, sua compagna fino all’ultimo e da cui ha avuto tre figlie. A cavallo degli anni ‘60 Paul è stato protagonista di alcuni fra i più grandi successi della storia di Hollywood: «La gatta sul tetto che scotta», «Lo spaccone», «Hud il selvaggio», «Intrigo a Stoccolma», «Il sipario strappato», «Nick mano fredda», «Butch Cassidy», «La stangata».

Con la moglie ha recitato poi in «Paris Blues» (1961), «Il mio amore con Samantha» (1963) e «Indianapolis, sfida infernale» (1969). Newman l’ha anche diretta come regista ne «La prima volta di Jennifer» (1968), «The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds» (1972), «The Shadow Box» (1980) e «Lo zoo di vetr»o (1987). Ha vinto l’Oscar come migliore attore nel 1986 per «Il colore dei soldi», sequel dello «Spaccone».

Ciao Paul, ora potrai gudiare tutto quello che vuoi da lassù…

da autoblog
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