Re:
dio-niso, 28/05/2013 03:24:
Voi, mie care writers, avete idee, consigli, tecniche?
Non so, scrivete prima la trama a grandi linee su fogli a caso (IO), e poi vi fate tipo una scaletta degli avvenimenti per ogni capitolo? Lasciate tutto al caso senza farvi problemi?
Vi date un limite di parole per capitolo?
Idee: che siano le tue. Non sono al 100% contraria a chi si fa influenzare nelle scelte di trama da opinioni altrui espresse nelle recensioni o altro, ma sono fermamente convinta che l'ossatura principale di una storia sia di chi la scrive, e che lo spazio alle preferenze dei lettori vada concesso nelle piccole cose, non nelle grandi,
se viene concesso. Poi ciascuno può fare quel che vuole, eh, per carità. Questo è ciò che faccio di solito io, che per inciso di long ne ho scritte poche, poco serie e non lunghissime, per cui probabilmente sono la peggiore delle consigliere.
Consigli: soprattutto in fase iniziale, scrivi in silenzio. E non intendo che debba essere silenziosa la stanza in cui lavori, anche se per me di solito è meglio che lo sia, intendo che devi stare in silenzio tu, nel senso di non parlare ad altri della tua storia a meno che non si tratti di una persona di cui ti fidi al 300% e con cui magari hai già l'abitudine di condividere idee e spunti. Non tanto per il solito pericolo di farti influenzare, che è pur sempre in agguato, quanto perché, nella mia esperienza, rischi seriamente di smettere di crederci prima di cominciare. La determinazione è una componente chiave, e se qualcuno ti smonta quella, la sopravvivenza della tua idea è gravemente minacciata. Quindi: sbottonati solo una volta che la storia sarà ben avviata, farà bene alla salute tua e dei personaggi.
Tecniche: provale tutte! Pensi che possa aiutarti la musica? Ascolta musica. Scopri che invece non fa altro che deconcentrarti? Smetti di ascoltarla. Credi di aver bisogno di un aiuto più o meno professionale? Metti mano a qualche manuale e/o blog di scrittura creativa. Scopri che i consigli che ricevi dai suddetti non sono quello che cercavi? Fa' tesoro di quello che hai imparato, ma va' pure per la tua strada ricordando bene che nessun blogger o scrittore è il Verbo di Dio. E soprattutto: leggi, leggi, leggi. Se trovi un autore che ti fa pensare non solo "Questo/a qui scrive bene", ma "Vorrei saper scrivere come lui/lei", allora leggilo più volte: la prima per goderti il libro, la seconda e tutte le altre che verranno per cercare di capire che cos'è che te lo rende così speciale e come puoi emularlo. Non una sterile copiatura, beninteso, anche se fior di pittori e scultori del passato si dedicavano, durante il loro apprendistato, proprio a copiare altre grandi opere, e dalla loro costanza c'è solo da imparare: ci scommetto la testa che anche i giovani Raffaello, Michelangelo e compagnia bella, durante i loro esercizi di copia, scoprivano di non riuscire proprio a ottenere un risultato uguale uguale. Ed è questo il bello: aggiungerci del tuo anche se non vuoi, e magari proprio
perché vuoi.
Quanto al procedimento, sinceramente, a ciascuno il suo. Tu prova a fare una scaletta, e se ti trovi male cestinala e scrivi di getto. Oppure, al contrario, inizia di getto e se vedi che ti perdi cerca di regolarti meglio. Più che dirti di sperimentare non posso, ciascuno funziona diversamente. Io posso raccontarti il mio, di metodo, ma le probabilità che tu non ti ci riconosca sono altissime.
Trama a grandi linee? Centomila volte sì. Non sempre la scrivo, ma sempre ce l'ho in testa. Non posso partire dal nulla.
Scaletta vs. scrivere di getto: che ne dici di un ibrido? Io di solito inizio di getto, ma siccome il primo entusiasmo dura poco, per arrivare in fondo mi devo dare delle regole, ed ecco che scatta l'apertura del file di appunti parallelo a quello di stesura della storia, in cui appunto mi segno il percorso tappa per tappa. Non necessariamente divido gli eventi in capitoli prima di scriverli: mi faccio un'idea di quali stiano bene insieme a livello logico, ma non mi sento per niente in colpa a spostare un po' prima o un po' dopo un cambio di capitolo se lo schema iniziale ne faceva risultare uno troppo lungo o troppo striminzito. E nella divisione dei capitoli come in tutto il resto, la mia scaletta esiste come aiuto ma non è mai troppo rigida, perché primo, sono già matematicamente certa che non la rispetterò del tutto, e secondo, deve sorreggermi, non ingabbiarmi.
Limite di parole: no, è una delle cose che odio di più. Mi do limiti solo se si tratta di drabble o flashfic, che hanno tale limite insito nella loro definizione, o se è un contest a impormene uno, altrimenti le parole non si contano. Meno le parole e i numeri s'incontrano, più sono felice, più che altro perché detesto i secondi! xD
Mi do, in compenso, un numero approssimativo di pagine Word, che diventa un obiettivo da raggiungere se il capitolo sta riuscendo corto, un limite se invece viene lungo. Non è un numero deciso a priori: scrivo il primo senza stare a pensarci e poi cerco di adeguarvi gli altri, in modo che risultino tutti di lunghezza all'incirca uniforme. Questa è l'unica forma di limite numerico che riesco ad accettare, tutte le altre sono bandite.
Liberissimi di pensare che faccio bene come di condannare i miei modesti pareri al rogo. Questa è la mia esperienza. Passo e chiudo.