Candidatura Wolter

Watermelondreah
00martedì 10 luglio 2018 12:37
Finalmente quarto livello, finalmente richiesta di cambio razza.

Wolter
Umano
Quarto Livello


Background:

Fu in una sera d'inverno.
Non ricordo' come accadde di preciso. Il terrore le aveva spezzato la memoria come un ramo secco. I suoi occhi da Bestia furono tutto cio' che vide e che avrebbe continuato a vedere per molti anni a venire.
Entro' in casa comunque con le proprie gambe. Malferme, tremanti, con il sangue a scivolarle lungo le coscie , si', ma ce la fece, perche' sapeva che se cosi' non fosse stato, se solo suo marito si fosse accorto dello stupro, sarebbe morta. Alek non era il tipo da capire la differenza tra una violenza e un rapporto consenziente, e tutto cio' che avrebbe ricavato dalla storia e' che lei, sua moglie, era una puttana.
Tristemente, in un secondo momento, mentre era immersa nell'acqua ormai tiepida della vasca, si trovo' a pensare che quell'esperienza non era nulla di diverso da cio' che viveva ogni giorno sotto il soffitto a cassettoni della loro bella casa. Anzi. L'unico reale cambiamento e' che ora aveva solo piu' paura.

Quando Wolter nacque, fu un sollievo.
Quel piccolo esserino urlante l'aveva salvata. Finalmente Alek aveva l'erede che desiderava.
La levatrice glielo porse in braccio quando lei aveva ancora il respiro affannato e l'impressione di aver perso un pezzo di se' tra le lenzuola intrise di sudore. Le fu permesso di vedere il bambino solo molte ore dopo.
Wolter cresceva con un latte non suo e le divento' difficile trovare quell'affinita' che lega intensamente madre e figlio per i primi anni di vita. Lo vedeva svilupparsi da spettatrice estranea. Non vi era da stupirsi poiche', in fondo, non aveva nessun diritto di parola sulla sua educazione e cura. Su tutto pesava solo l'eterno dubbio sulla reale paternita' di quella testolina bionda che aveva occupato finalmente la cameretta del primo piano. Ad ogni modo, essere bella, disponibile e accondiscendente era tutto cio' che le era stato richiesto prima e dopo la maternita', e lei continuo' a farlo egregiamente. Le piccole volte che le era venuto in mente di poter essere diversa, infatti, di poter sviluppare una propria indipendenza lontano dall'ombra di Alek, tornava su di lei il ricordo degli occhi della Bestia, a descriverle la brutalita' del mondo la' fuori senza protezione se si fosse decisa ad affrontarlo da sola, come aveva fatto quella sera.
Quando Wolter venne tatuato, fu un dolore.
ll lupo, a simbolo degli affiliati al branco, fu immortalato nella pelle ancora di ragazzino.
Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo e pensava di essere pronta, ma quando ebbe la certezza che suo figlio non sarebbe stato altro che immagine del padre e che ne avrebbe seguito le orme fino in fondo, senti' comunque qualcosa rompersi definitivamente dentro di lei.
Pianse con la faccia schiacciata contro il cuscino per non far sentire i gemiti. Se non si era accorta di aver coltivato dentro di se' una speranza, senti' di certo il dolore acuto del suo spegnersi, li', in un pomeriggio come tanti che solo il Nord, a volte, fa sembrare un interminabile tramonto.

Corruzione, traffico illegale, estorsione...erano tante le attivita' criminose di Alek sotto le spoglie di ricco imprenditore immobiliare. Una rete che partiva dalla famiglia e si estendeva la' fino a dove il denaro poteva comprare. Ma il lato che piu' la terrorizzava del marito, era il suo profondo disprezzo per tutto cio' che non fosse lui stesso. Un narcisismo che trovava sfogo nel razzismo piu' profondo e feroce.
Quando lui l'aveva invitata a ballare la notte in cui si erano conosciuti, aveva riso delle sue battute su orecchieapunta e abominevoli mezzelfi. Lo avevano fatto tutti e tutti pensavano che Alek fosse divertente, oltre che un vero uomo. Un vero uomo.
Ora non rideva piu' e Alek aveva smesso di scherzare e raccontava strategie reali su come liberare il Nord da cio' che considerava feccia. In genere i suoi monologhi partivano all'ora di pranzo. Lei si irrigidiva sempre quando accadeva, tenendo gli occhi fissi sul piatto. Ma in quelle discrepanze che si insinuano anche nelle abitudini piu' inflessibili, si trovo', un giorno, ad alzarli e davanti a lei vide suo figlio con un'espressione che, giuro' poi, essere stata come la propria. La riconobbe subito perche' ci conviveva addosso da una vita. Wolter aveva paura di suo padre. Tutto quel fervore che pensava di vedergli negli occhi quando Alek lo portava via con se' o lo addestrava, era dettata nient'altro che dalla paura.

La prima volta che lui lo picchio' fu a quattordici anni. Quando lo picchio' sul serio, s'intende.
Lo trascino' per i capelli nel cortile posteriore mentre pioveva un oceano intero e lo prese a calci. Tutto li'. Quando Alek rientro' in cucina, lei provo' a chiedere che cosa fosse successo, ma tutto cio' che le fu risposto e' che non doveva azzardarsi ad andare fuori e recuperarlo. Doveva tornare dentro con le sue gambe. Lei guardo' dalla finestra sopra il lavabo quello che rimaneva di Wolter ed ebbe la certezza che lui ce l'avrebbe fatta, e che sarebbe riuscito a trascinarsi fino a casa. Lo sapeva perche', se la paternita' del ragazzo era incerta, lei era sua madre e quella forza- la resilienza- sapeva di avergliela trasmessa.
L'adolescenza per Wolter passo' cosi', con tutta la contraddizione che quell' eta' porta in se'. Per lunghi periodi sembrava ribellarsi in una rabbia ancora grezza e timida, ma lentamente, l'esperienza di suo padre riusci' a piegargli la volonta'. Alek riusci' a incanalare l'ira del figlio nelle proprie attivita' criminali, usandolo come sicario e sgherro. Un braccio destro pronto a ereditarne il potere e l'impero. Quest'ultimo, pero', inizio' a risentire delle prime crepe dettate da quella che in seguito sarebbe diventata una vera e propria scissione del clan. Le posizioni estremamente razziste di Alek che limitavano gli affari nella sola cerchia degli umani, porto' ben presto una ribellione interna pronta a insanguinare i vicoli di Asarn.

Fece occhi languidi a una delle guardie, dandogli in pasto tutta la disperazione di madre, ma non servi' a nulla e le fu negato l'accesso. Suo figlio era stato preso e incarcerato, e nonostante lei avesse supplicato Alek, egli non tento' nemmeno di mettere in moto i suoi ingranaggi nascosti per patteggiare una liberazione immediata. In fondo, un luogo sicuro per l'erede in attesa che la faida interna si placasse. Inoltre, la prigione ti tempra e crea contatti preziosi, disse. E per la prima volta, aveva ragione.
La carcerazione avrebbe salvato suo figlio.
Li', lontano dalla presenza del padre e con alcuni elfi come compagni della cella affollata, la sua ribellione riaffioro' e, uno a uno, i muri costruiti dal padre nell'ignoranza e nel pregiudizio, crollarono.
Un anno e mezzo dopo, quando usci', non cerco' la propria famiglia che ne aveva infine comprato la scarcerazione, ma l'accoglienza dell'altra, costruita tra le catene della prigionia e pertanto forte di un legame per scelta. Li', incontro' la sorella di uno degli ex galeotti: Fae. Un'elfa dei ghiacci espulsa dal suo clan. Non accadde lentamente. Se ne innamoro' appena la vide perche' dopo i trascorsi dentro una liberta' incatenata e soppressa, rimane, del tempo, solo la luce delle cose essenziali a brillare. La natura elfica di lei, cosi' distante da tutto cio' che Wolter finora aveva conosciuto, consolido' e completo' quel processo di trasformazione che gia' i compagni di cella avevano dato inizio.
Scapparono dalla furia di un Alek che si senti' tradito nel sangue, e per molti mesi vi fu quiete nel cerchio protettivo tra Galadorwen e Heliriel, durante i tentativi di Fae di rientrare al cospetto della propria famiglia. In tale respiro, perfino l'intenzione di una rinascita nel matrimonio a sancirsi.

Non veniva informata su nulla, ma ormai era riuscita a conoscere perfettamente le dinamiche della Casata. Sapeva dove origliare, quando e cosa chiedere e quando stare zitta. Nei momenti di nervosismo di Alek, afferrava la speranza che Wolter gli fosse sfuggito per sempre.
Ma tremo' di paura quando suo marito, per alcuni giorni, ebbe uno sguardo di onnipotenza piu' acceso del solito. A volte basta cosi' poco. Una disattenzione. Una soffiata.

Era in salotto quando Wolter fu trascinato- ancora svenuto- dalla carrozza al capanno. Di lei, invece, senti' solo le urla mentre i cavalli furono spronati e il mezzo spari' lontano da casa (stile Frau Blucher in frankenstein junior, presente?).
Le notti successive, si era svegliata piu' volte, e in una scese persino con chiave e coltello in mano. L'intenzione di liberarlo e dargli tregua, affogava puntualmente nella propria paura. A volte bastava un colpo di tosse, o lo scricchiolio di una trave.
Non ci riusci'.
Lui si'.
Aveva in petto una vendetta troppo grande per non calcolare al dettaglio ogni minimo potenziale errore del carceriere.
Li uccise uno a uno. Tutti gli affiliati che riusci' a trovare dalla propria cella alla stanza del padre.
Alek fu l'ultimo e fu sotto il suo sguardo.
Sembra un dettaglio stupido a dirsi, ma s'aspettava una violenza cruenta, e invece fu un gesto cosi' pulito, al di la' delle resistenze. E poi arrivo' a lei. L'ultima volta che vide Wolter, l'ultima volta che vide gli occhi di suo figlio, capi' chi era il padre. Le punto' il pugnale, ma non spinse. A parole si'. -La tua inerzia e' stata la cosa peggiore da sopportare-. Se ne ando' giurando a se stesso che la paura non sarebbe stata piu' una condizione a dettargli la vita come per colei che si lascio' definitivamente alle spalle.
Alla fine, pero', al fondo di tutte le cose, Alek aveva vinto comunque. Porto' il segreto di cio' che ne era stato di Fae con se' e, dopo gli anni di disperate richerche di una verita' che lo portarono a fare il mercenario per la necessita' di coprire distanze e cercare indizi, non rimase altro che la mancanza lasciata da una vendetta, sepellendo la memoria di Lei in una tomba vuota.

Psicologia Attuale: Wolter non e' una persona facile con cui interagire. Dopo la disfatta dei legami che aveva finalmente instaurato per scelta, si e' chiuso in se stesso senza piu' darsi la possibilita' di costruirne altri, almeno non in maniera proprio cosi' aperta e intima. Si esprime in maniera molto fisica, e in un percorso che lo ha portato a conoscere ogni luce e ombra di se stesso, non ha piu' lasciato spazi a paure, non sente la necessita' di mentire, se ne frega sostanzialmente del giudizio altrui. Appare per com'e'. Non ha bisogno di maschere da indossare. Sicuro di se' a tal punto che non pretende nemmeno di nascondere i suoi lati piu' vulnerabili. Questo, un particolare che non lo fa scivolare nell'arroganza. Vista la sua storia, ha ovviamente un istinto protettivo feroce nei confronti di cio'/chi a cui tiene.

Psicologia Mannaro: Berserk puro. La rabbia repressa riaffiora libera, senza piu' le restrizioni e gli schemi mentali di una mente umana. Le dinamiche comportamentali non saranno altro che quelle di un predatore, seguendo tali pattern: piu' facilita' di attacco contro soggetti in movimento o impauriti, territoriale, estremamente aggressivo se si sente minacciato, assenza totale di parlato, please. ecc... Lo libererei totalmente, quindi, dalla razionalita' per come la intendiamo.
Sintetizzando, fuori controllo, ma- sia chiaro- per gli altri, non per se stesso.


Psicologia dopo il cambio razza:
Non mi voglio togliere niente dalla scoperta direttamente in on su come reagirebbe Wolter eventualmente, ma una cosa mi e' certa: non vedra' mai il Mannaro come una entita' staccata o solo una parte di se'. Egli E' lui stesso. Niente di diverso dal fatto di essere, che so, biondo (esempio riduttivo, ma per capirci). E' cosi' e basta. Non lo ha scelto. Ci convive. Si vedra' con quale grado di difficolta' e riluttanza.

Aspetto Mannaro:

Altezza: 250cm
Al Garrese: 175cm
Peso: 180kg

Un retaggio simile al Lupo Grigio della Tundra, quindi pelo folto, denso e di colore grigio chiaro, piu' chiazzato di scuro nel periodo estivo. Gli occhi rimangono azzurro chiaro esattamente come quelli umani.
Il muso rimane ben riconoscibile nelle fattezze bestiali di un lupo, con denti e mascelle molto robuste. Le zampe molto lunghe e dotate di artigli piu' spessi che affusolati, permettono ampie falcate; e quelle posteriori sono in grado di sollevarlo in altezza anche se i movimenti saranno preferiti su tutte e quattro.
Insomma, questo, per estetica:
https://i.pinimg.com/564x/c1/17/d8/c117d8ef2fbda96f2694920083fc1393.jpg

Ovviamente rimango a disposizione per ogni dubbio/chiarimento/domanda.
Intanto grazie.



Samitry86
00martedì 10 luglio 2018 21:36
Presa visione. Mi prendo qualche giorno per leggere il tutto per poi ricontattarti con le possibili domande di rito .
Samitry86
00giovedì 12 luglio 2018 19:32
Parto subito con le prime domande

1) Puoi definirmi a tue parole cos'è per te un mannaro ?
2) Guardando la scheda del tuo PG ho visto che è di allineamento Neutrale, ma è Legale , Caotico o Puro ?
3) La psicologia del Mannaro da te riportata nella richiesta mi da l'idea di un mannaro malvagio più che neutrale. Stai pensando a un cambio di allineamento dopo la trasformazione?
Watermelondreah
00sabato 14 luglio 2018 21:49
Eccomi.

1) Una creatura con autocoscienza che doveva essere ponte tra il mondo animale e umano ma che la corruzione lo ha spinto, invece, a non appartenere a nessuno dei due, diventando Predatore di entrambi. Essere legato intimamente alla natura perché di questa condannato a tornarne parte per comprenderla. Un processo di esplorazione che si consuma non piú nella ragione ormai solo presente nella sua parte umana di consapevolezza di se', ma tramite gli istinti piú puri di bestia. É il motivo per cui mi piacerebbe mantenere gli occhi di Wolter anche nel Mannaro trasformato: per enfatizzare come dietro di essi, l'uomo diventi intrappolato in passivo spettatore (ma con tutto il suo bagaglio di conoscenze) poiché costretto a manipolare il mondo dentro un comportamento piú animale.

2) Direi un legale neutrale che prima agiva nelle leggi e codici d'onore del suo branco e poi ha deciso di liberarsene per vivere di un codice prettamente personale (ordine per se stesso, com'é scritto nel manuale) e ora, lentamente, anche di Gilda.

3) Ammetto che questa domanda mi ha incuriosita e se vuoi riportarmi che cosa in particolare ti ha fatto pensare cio', fai pure cosí magari ti posso rispondere piú nello specifico. Comunque, no. Almeno non piú di quanto considereresti malvagio un lupo o un leone. I pattern da predatore che ti ho descritto si riferivano a una situazione di attacco, dove il Mannaro si trova già provocato, si sente minacciato o ha interessi specifici ad aggredire. In altre in cui si trova davanti a creature inoffensive ( o anche pericolosissime, eh, ma che non stanno minacciano nessuno), resterebbe indifferente e non avrebbe motivi a scadere nell'aggressione gratuita. Quello che avrei in mente é un Mannaro forse facile da innervosire ma sicuramente non sadico.
Samitry86
00lunedì 16 luglio 2018 20:34
Innanzitutto grazie per le tue risposte.Ti ho fatto quelle domande proprio per capire meglio l'allineamento del tuo PG. Da manuale l'allineamento Legale Neutrale è definito come amante dell'ordine e dell'organizzazione mentre te nella psicologia del mannaro hai giustamente detto che esso sarebbe senza piu' le restrizioni e gli schemi mentali di una mente umana. Vedo difficile che un mannaro possa amare l'ordine e l'organizzazione visto che è un animale spinto più delle volte dai suoi istinti.

Te come agiresti da Mannaro di Allineamento Legale Neutrale ?
Watermelondreah
00lunedì 16 luglio 2018 21:38
Ma figurati, grazie a te della disponibilità.

Sono d'accordo ed è per questo che ho specificato la sua indole di seguire un codice personale. Inoltre questo contrasto che sottolinei mi intriga da poter sviluppare a poco a poco. Quello che penso di poter anticipare a braccio è che Wolter ha acquisito nel tempo un carattere indipendente e se si affida alle regole di altri è perché necessariamente, ancora più che condividerle, ha profonda stima e rispetto per quell'ipotetica persona/organizzazione (un tempo era l'istintiva paura per suo padre, per dire). Diversamente sarebbe impossibile. Una sua evoluzione in Mannaro porterebbe le cose più all'estremo, dove la stima è sicuramente più difficile da guadagnare e vi è un istinto maggiore di prevaricazione, seguendo solo il proprio- appunto- istinto (codice). L'Ordine si sostituisce alla più lineare Gerarchia nei suoi giochi di dominanza/sottomissione.

Voglio comunque specificare -cosa che non ho fatto prima, scusami- che in gioco non mi escludo niente a priori e molto farà anche l'interazione e gli eventi con cui avrò eventualmente a che fare.

Spero di essere riuscita a spiegarmi. Nel caso, fammi sapere.
Samitry86
00martedì 17 luglio 2018 19:32
Prendo visione della tua risposta e mi prendo qualche giorno di riflessione . Intanto continua pure a giocare liberamente cosi che possa osservare il tuo attuale livello di Role
Watermelondreah
00mercoledì 18 luglio 2018 11:24
Grazie, intanto.
Mi dispiace, come ti ho anticipato, che non sarò attiva fino al 30. Se riesco a farmi qualche role, te la segnalo, altrimenti riprendo il solito ritmo ad Agosto!
Samitry86
00lunedì 23 luglio 2018 18:39
Dopo la nostra conversazione ho deciso di accettare la tua richiesta di cambio razza. Prenotati un master per la prima trasformazione e poi ricontattami così cambio definitivamente la razza
Watermelondreah
00martedì 24 luglio 2018 02:01
Ti ringrazio tantissimo per l'opportunità! Ti tengo aggiornato. :D
• Rhea •
00martedì 24 luglio 2018 09:58
Scusate l'intromissione ma...
ADORO.


+fugge
Jackeline
00martedì 24 luglio 2018 14:20
LEROOOOOOOY
Jackeline
00martedì 7 agosto 2018 02:04
Quest di cambiorazza avvenuta in data 6/8 in chat a Sylan, inizio ore 21.00, master Reliel.

Complimenti e in bocca al lupo al nuovo mannaro!
Watermelondreah
00martedì 7 agosto 2018 02:21
Grazie a teeeeeeeeeee!
E anche alla mia manager.
• Rhea •
00martedì 7 agosto 2018 02:24
Ahauhauahuahauhauahua, TOP beibi, TOP. [SM=g27998]
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