Ti ho amata, Signora,
sul confine d'argento della notte,
quando il bruno scolora e sorge il primo raggio
della Tua Bellezza.
T'amai Sorella,
quando sfiorate dalla la tua bianca mano
trepidarono le acque del mio pozzo,
nel giugno odoroso dell'infanzia.
Ti ho amata, Madre,
nell'ultimo bacio alla tua fronte
quando lo stupro glorioso dell'alba ha dorato la neve sul selciato.
Ti ho amata Figlia, petalo di giglio
vestita di cotone, che danzi a piedi nudi sul mio cuore
e ad ogni passo lieve lo riaccendi.
E t'amo quando ti spegni, nei giorni del riposo
nella tua cupa tomba di pensieri
e ogni volta sorgi,maliziosa e frusciante di sete virginali.
T'amo ad ogni bivio di sentiero
ad ogni ambiguità suadente
ad ogni scolorarsi di meriggio
ad ogni tiepida sera di settembre.
T'amo nei muschi e nell'ambrosia di rugiada
T'amo di più nello splendor
del Sole,
quando nascosta e silenziosa
ridi, Luna
del nostro vago e vano sospirarti.
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Noi non vediamo le cose come sono. Vediamo le cose come siamo.
[Modificato da Sybyl 06/11/2006 23.33]
[Modificato da Sybyl 06/11/2006 23.34]