[TORRE OSCURA] Ithilbor, Leia *§*Va' e torna vincitrice. Va' e torna da me*§* {OK CON INDICAZIONI}

- Ithilbor -
00mercoledì 28 ottobre 2015 18:44

RIASSUNTO: Non è ancora scesa la notte, ma il sonno della Sposa viene turbato da una voce che ognuno può udire. Un annuncio chiama al dovere coloro che sentono ardere dentro la fiamma del Caos da un lato e dell'Equilibrio dall'altro. Come in uno strano scherzo del destino, i medaglioni di due congreghe che dovrebbero essere contrapposte si ritrovano prive di personalità degne di indossarli.
Non fa in tempo a formulare le domande nemmeno nella sua mente, Ithilbor, che viene raggiunta da una Leia in tenuta insolita: accompagnata sempre dalle sue armi, ma su tacchi vertiginosi. C'è poco di cui discutere: le due hanno imparato a comunicare con poche parole, condividendo gli intenti.
Ed è così che la guerriera nordica chiede a Ithilbor un'improbabile benedizione affinché approvi la sua partecipazione alla prova per poter guidare l'esercito del Disordine. Va da sé che la Sposa si chieda – e chieda a Leia – che fine abbia fatto Inisyl, ma non ci sono risposte che possano soddisfare la sua “curiosità”.
Non resta altro che una strana “imposizione delle mani”. Ithilbor bacia Leia e le chiede di andare. E di tornare.

COMMENTO: Solo con te mi riesce fare giocate brevi e, al tempo stesso, intense. Risulto persino meno lenta. Insomma, fai miracoli. Ithilbor ti ha già detto tutto. Io pure :)

MOTIVO ASTERISCHI:
Metto questa giocata in approvazione perché vorrei capire come muovermi per la questione Inisyl. È chiaro che non sia più il Ductor del Caos, ma è altrettanto chiaro ch'io non senta più il legame e mi ponga delle domande.
Non ho voluto entrare troppo nel dettaglio su cosa Ithilbor sentisse o meno e ho preferito tenermi sul vago, proprio per evitare di “darmi” dei responsi che potrebbero non spettarmi. Chiedo lumi, grazie!




LEIA  [esterno] Novità. C'erano delle novità e dove poteva andare Leia a riferirle se non a Casa sua ? La giovane (nell'aspetto ormai, più che nell'età reale) nordica sembrava del tutto insensibile al freddo recato dall'inverno incombente. Indossava un corpetto di pelle che lasciava le spalle, le braccia e tutta la schiena completamente scoperte e calzoni di cuoio che finivano dentro ad alti stivali con un tacco vertiginoso che restituivano alla donna quei centimetri che la natura non aveva voluto concederle. Nessuna armatura, ma la spada e la lancia corta appese al fianco sinistro, appaiate come brave sorelle. I capelli biondi erano raccolti in due lunghe trecce che ricadevano ai lati del viso sfregiato. Giunta di fronte alla porta della torre, dopo aver dato un'occhiata  attorno a se' per assicurarsi di essere sola, Leia esegue la runa di sblocco a schiude il portone entrando nell'atrio della torre, richiudendo il battente dietro di se'. Sorride Leia pensando alla propria prudenza...anche se avessero saputo come aprire la porta, in quanti sarebbero davvero stati desiderosi di penetrare in quell'edificio ? Avanza qualche passo, non dice nulla. Non ce ne sarà bisogno, ormai lo sa.

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] Il suono di quelle parole rimbomba ancora tra le pareti della mente. Si è intrufolato nel sonno mai pieno e assoluto di un antico, costretto a subire le tentazioni della vita e le condanne della Sete anche quando il disco solare splende alto nel cielo. Ti ha destato. E ha dato il via a quello che ormai sembra, a tutti gli effetti, un rituale. La mente ha intonato la sinfonia del proprio sberleffo, la bestia si è prodigata nel controcanto. E la lotta ha conosciuto un nuovo avvio quando fuori il giorno langue e dentro sei avvolta dalle consuete tenebre. Al riparo tra quelle pareti fredde, te ne stai rannicchiata sul divanetto, con le gambe strette al petto e lo sguardo fisso nel vuoto. Se solo qualcuno, ignaro della tua natura, ti guardasse in questo istante, potrebbe persino azzardare a darti della mendicante, vittima del freddo e della fame, una reietta messa all'angolo da una vita bastarda e impietosa. Ma chi varca la soglia della Torre Oscura ben conosce quello sguardo: dove il grigio naturale degli occhi annega nel rosso più vivido e il silenzio risulta carico di domande. L'aspettavi. Sapevi che sarebbe venuta. Sapevi che avresti sentito il suo odore in avvicinamento, il suo battito ad annunciarne l'ingresso. E la guardi, da capo a piedi, soffermandoti su quegli stivali alti e su quel viso d'angelo, dettagli che potrebbero trarre in inganno un ipotetico – quanto incauto – sfidante. Le ombre si raccolgono attorno alla guerriera nordica, mettendo in atto il loro personalissimo benvenuto. I tuoi occhi si socchiudono appena quando la luce del giorno filtra, ma non trascorre troppo tempo prima che il buio torni, assoluto. Quando le labbra livide si schiudono, non sanno pronunciare alcun convenevole **Cosa ne è stato di Inisyl?** Chiedi, di getto, senza preoccupazione, rancore, rabbia o rimpianto. Fredda e gelida, come la Torre è: tu che della stessa sei estensione. E mentre mente e istinto continuano a vomitare accuse, insinuazioni e istigazioni, tu sciogli quell'abbraccio intimo e, con l'eleganza di un felino, ti alzi. Piedi scalzi, una veste di un bianco candido, i lunghi capelli sciolti e nessuna simulazione di vita. **Di chi era quella voce? Pendragon...?** Azzardi, tu che del mondo sai tutto e non sai niente. Tu che sei costretta a rifugiarti al buio mentre il sole splende e a guardare, quando non puoi con i tuoi, attraverso i suoi occhi [veggenza I; veggenza IV]

LEIA  [atrio] {Pendragon, sì.} risponde Leia con sicurezza. Parte dalla fine, dall'ultima risposta ma lei che del Pendragon ha fatto parte può affermare con una certa sicurezza che il deus ex machina di quelle terre sia uno ed uno solo. {Non posso esserne certa} aggiungi, perché comunque molti anni sono passati da quando aveva prestato servizio per Lui {Però è estremamente probabile.} incrocia le* braccia sotto al seno, pensierosa in viso {Non ho idea di che fine abbia fatto Inysil. In tutta sincerità, l'ho vista tre volte in tutta la mia vita. Se vi è stata vita di congrega, io non ne sono mai stata ritenuta degna, Ithilbor.} Non è offesa, è una semplice constatazione. Non è mai stata invitata a nessuna riunione, a nessun evento, a niente. {Voglio andare a caccia di quel Medaglione *Sposa. Voglio che di Caos si ritorni a parlare, di una congrega presente, di una congrega attiva e temuta. Ma non posso farlo senza la tua benedizione.}

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] Non manca la prontezza marziale di colei che fu guardiana. Non manca la puntualità nelle risposte e nell'esposizione dei fatti che mai ha fatto difetto in Leia. Tu l'ascolti e la guardi. La guardi e l'ascolti. E ti prodighi nell'immaginare che sembianze possa mai avere questo Pendragon, che tipo di poteri e se non sia, in effetti, più lui una divinità che non la Triade. Se la Dea non sia, pure, un burattino nelle sue mani. Storci la bocca: quella smorfia sa di disgusto. Compi un passo verso lei, inspirando vistosamente e punendo la bestia con quel suo odore invitante e seducente. Il mento si leva verso l'alto, il viso si chin appena verso destra, gli occhi si socchiudono: che profumo hanno quelle parole, Sposa? Le mani si congiungono: ed è scricchiolio di ossa antiche, macchinazioni di una mente mai inattiva **La vidi al palazzo del Governatore, al mio ritorno da un esilio in un mondo altro rispetto a quello conosciuto. Scoprii che il medaglione l'aveva scelta e lei voleva restituirmelo. Non lo volevo. Dopo aver lottato per lune e lune per poterlo mettere al collo, io non lo volevo. Mi chiese di essere Morte e chi, meglio di me, avrebbe potuto sostituire un traditore quale Stavrogin si è rivelato? Tradii anche io. Consapevolmente e volutamente. Tradii lei e l'elfo. Tradii i veleni e da quella casa fui bandita** Non c'è rimorso in quelle parole. Non ci sono scuse non pronunciate, solo la narrazione di fatti che, probabilmente, Leia già conosce. Poi è silenzio e sono ancora sguardi: insistenti, quasi volessero scavare più a fondo di artigli. E la voce torna, gelida e tendenziosa, ambasciatrice di una domanda **Mi dicesti che servivi il Caos per assecondare un mio desiderio. Adesso cosa ti spinge alla ricerca di quel medaglione?**[veggenza I]

LEIA  [atrio] Non commenta ciò che la Sposa le dice su Inysil, né le informazioni sui suoi tradimenti. Era nella sua natura e comunque una Succube non aveva proprio la facoltà di biasimare la sua padrona. Mai. {Ambizione, prima di tutto. Non ho mai guidato un esercito, Sposa, nonostante io fossi più qualificata e più abile di chiunque per farlo. E questa volta è la mia occasione, l'occasione che aspettavo da tanto tempo. Troppo invero.} non voleva mentire, c'era ambizione nel suo modo di agire, non era un semplice asservimento dei suoi doveri di succube, ma ovviamente c'era dell'altro {Inoltre, finalmente potrò costruire un esercito degno di questo nome e metterlo al servizio di questa Torre. Sai che era un progetto che ponderavo da anni. C'ho provato con la divisione oscura dei Guardiani ma ho fallito. Ora voglio, devo riprovarci. Inoltre la città è debole, se un giorno Avalon si svegliasse scoprirebbe che siamo rimasti io e te a difenderla. Voglio costituire una forza oscura, voglio che si torni ad aver paura quando un Caotico entra in Bettola. Quando io arrivai qui, anni fa, le cose funzionavano così. Devono tornare così e io ne sarò fautrice.}

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] Le leggende, le storie, gli echi su quello che fu il glorioso Caos di Brandon Allen tornano alla mente. Come sussurri lontani, portati direttamente dai lamenti degli spiriti della Torre, dalle Ombre che hanno servito altri padroni e ospitato altre immortalità. Ti lasci avvolgere da questi sentori di passato che Leia evoca e, mentre un piede affonda in ciò che fu, l'altro compie un passo verso ciò che sarà. Ti ritrovi ad annuire, impercettibilmente, come se sancissi che quanto ammesso dalla bocca della nordica corrisponda a una verità che puoi accettare. In quello scricciolo di donna che ha fatto la fortuna e la condanna di Avalon, passando agilmente da un lato all'altro degli schieramenti, c'è tanta più motivazione di quanto altri abbiano mostrato. Probabilmente, di quanto tu stessa abbia provato. Ma ti concedi ancora al silenzio, portando distrattamente una mano al collo e scoprendolo privo del medaglione del drago. Non ti scomponi, non conosci ansia o tensione o furia: e socchiudi gli occhi. **Dovrò imparare a portare il medaglione sempre con me. Pare che ultimamente questi monili siano piuttosto attivi e tutto, in quell'eco portata dal giorno, mi fa pensare che abbiano voglia di... rivoluzione. I cavalieri sono pure sprovvisti di una guida. Dopo Elkranet nessuno prese l'incarico? Che costui sia stato punito per inettitudine? Che Inisyl abbia subito la stessa pena? Io non sento niente... Non percepisco niente. Dovrai cercarla, comunque. Al palazzo del governatore, al cimitero, forse persino in bettola. Sono questi i luoghi che ha frequentato** Un altro passo, in sua direzione. E un altro e un altro ancora, fino a che non riusciresti a portarti a mezzo metro dalla donna, ad allungare una mano e sfiorarle la guancia con un tocco gelido **La mia Leia...** Un sussurro che hai pronunciato dall'istante in cui capisti che l'avresti voluta con te. Per te. Un sussurro che non ha smesso di essere intonato nemmeno quando Vegon ti chiese di liberarla da quel legame malato. Un sussurro che non potrebbe mancare adesso: a mo' di incoraggiamento, se mai lei ne dovesse avere bisogno **E sia, Leia. Fa' tuo quel medaglione e guida il nuovo Caos. La mia Ombra sarà sempre al tuo fianco** [veggenza I]

LEIA  [atrio] Sorride, la Nordica. {Ti vorrò con me, se tu lo vorrai. Non vi può essere Caos senza Ithilbor, lo sappiamo entrambi.} concede un inchino alla sua padrona, per ringraziarla come si conviene {Tu avrai anche tradito il Caos di Inysil, ma non il mio. Io farò qualcosa di nuovo, qualcosa che non è mai stato tentato prima. E di questo nuovo scenario tu devi essere protagonista, mia Signora. Perchè la Torre il Caos diventino una sola, unica icona di terrore e rispetto su tutte queste terre. Non posso pensare che questo processo possa avvenire senza di te, non riesco nemmeno ad immaginarlo.} fa una pausa, come se volesse riflettere sulle successive parole {Ma non poniamo il carro innanzi ai buoi. Prima fammi tornare col medaglione e poi ti presenterò i dettagli del mio 

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] La ascolti e le sorridi: con fare quasi rassegnato, in un'espressione bloccata nell'impossibilità di fornire scuse che precedono i tempi. Perché tu lo sai, Sposa, che il tradimento ti striscia dentro, nelle vene, mescolato al sangue immortale. Sai che non conosci rammarico o dispiacere, sai che non esiste imposizione differente da quello che è l'assecondare il tuo volere, il tuo personale desiderio. Sai che l'unica cosa che non potrai mai tradire è la tua razza, in qualità di guida. Sai che hai persino tradito te stessa, tradendo il caos e i suoi intenti. Se solo avessi un cuore che batte e fiati da sprecare, sospireresti scuotendo il capo. Ma non lo fai, no. Non dinanzi a lei. La osservi, fissando i tuoi occhi dritti nei suoi. Con altrettanta sicurezza, eppure, sai che i progetti di questo nuovo Caos non potrebbero differire dai tuoi, se solo Leia lo guidasse. Sai che non potrebbe andare contro il tuo volere, nemmeno se lo desiderasse. E allora no, Sposa, non sbarri porte, piuttosto le socchiudi per sbirciare su quella possibilità, attendendo che la Notte Solenne faccia la propria mossa sulla scacchiera e che tu possa fare la tua. Se solo non ci fossero impedimenti, adesso, con la mano ancora sulla gota calda della guerriera, a lei ti avvicineresti, sporgendo il viso affinché le tue labbra possano sfiorare le sue, lasciando sulle stesse la tua benedizione **Va' e torna vincitrice. Va' e torna da me** [veggenza I]

LEIA  [atrio] {Vado} risponde soltanto. Prima di andare, però, c'era un'altra tappa intermedia. Il Governatore era cambiato, era tempo di posare le basi per il futuro {Tornerò vincitrice, te lo prometto.} si congeda con un altro inchino, dirigendosi alla prossima sua meta.
ALIAS.ALIAS
00giovedì 29 ottobre 2015 09:49
Gdr approvato con il seguente responso


[ATTENDERE RESPONSO]
Nel momento stesso in cui il Pendragon ha parlato e deciso la sorte dei due medaglioni, Ithilbor ha sentito con chiarezza che il suo legame con la succube si rompeva di scatto con qualcosa di simile ad uno strappo che mai potrà essere ricucito in tutta la sua lunga eternità.
Nel momento stesso in cui si chiede di lei, si chiede se debba cercarla, sarà il Medaglione della sua razza a venirle in soccorso mostrandole un luogo grigio e privo di consistenza, un limbo in cui anche i suoi occhi eterni faranno fatica a vagare e a scorgere qualcosa.
Il medaglione si ergerà visibile come un buio agghiacciante in quel nulla e una voce le sussurrerà ad un orecchio

"[
I]Lei ed altri hanno scelto la morte eterna, di lei non ti devi preoccupare, ha scelto con consapevolezza, non cercarla, non la troverai, dimenticala e non pronunciare più il suo nome che è perso nell'oblio del tempo e che presto svanirà dimenticato
"

Anche Leia, come succube vedrà l'ombra di ciò che la Sua Signora vede con chiarezza e udrà queste parole.

Entrambi a chi chiederà loro di Inisyl potranno dare la stessa risposta

"
E' Morta e non tornerà mai più
"

per poi dimenticarla.

Nello stesso momento tutti i medaglioni parleranno con una unica voce che nessuno potrà ignorare ovunque si trovi, non solo ai loro portatori ma anche a coloro che appartengono a razze e congreghe ripetendo in una eco le stesse frasi e cancellando dalla loro mente Inisyl e gli altri suicidi.

Tutti sapranno che esistevano e li ricorderanno ma sapranno anche che sono morti con consapevolezza, che non serve cercarli, che non torneranno mai più.
[GDR END]



COMMENTO
Prendo spunto da questa giocata per dare un responso che vale per tutta la land e che provvederò a postare in sezione on e off così che sia visibile a tutti.

Il Pendragon parla di nuovo e comunica la morte per suicidio dei noti.

Tutta la popolazione ne viene a conoscenza quando è Ithilbor a chiederselo.

E come desiderio finale dei suicidi tutti sapranno che sono morti ma nessuno sentirà il desiderio di indagare ne sul come ne sul perchè, avranno tutti la consapevolezza che si è trattata di una scelta di chi la ha attuata e che non torneranno mai più. Lentamente il loro ricordo svanirà sino a quando nessuno saprà nemmeno che esistevano.

In caso di giocate che conseguano a questo responso mettete alla mia attenzione. Grazie
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